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Brillano le due stelle Michelin della Sardegna, due riconferme per l’Isola e per i due chef Stefano Deidda del ristorante ‘Il corsaro’ a Cagliari e Roberto Petza con il suo ‘S’Appusentu’ a Siddi nel Sud Sardegna. Più navigato Petza, alla sua sesta riconferma nel firmamento dei 356 chef stellati italiani annunciato con l’edizione 2018 della Guida Michelin che ha riservato non poche sorprese.

“Un gioiello sperduto nel cuore della Sardegna – si legge nelle motivazioni della Guida – ma che merita un viaggio per trovare i sapori perduti di paste artigianali, animali da cortile, mandorle e zafferano dell’isola, pecorini prodotti dal cuoco, una gustosa cucina di campagna con un occhio al mare”. Non nasconde la sua soddisfazione Petza per una riconferma che “suggella un anno di intenso lavoro e altrettante soddisfazioni perché, come ripeto spesso, confermarsi a questi livelli è sempre più difficile dato che bisogna mantenere uno standard di cucina e di sala elevatissimo.

Lo conferma il fatto che anche quest’anno – sottolinea Petza – alcuni grandissimi sono passati da due a una stella e ad altri, che avevano già ottenuto la stella, non è stata confermata. Di contro, il fatto che sia stata assegnata a 22 nuovi ristoranti dimostra quanto sia alto il livello in Italia e quanto ci si debba impegnare essendo sempre supportati da staff validissimi. E tutti, chef e staff, devono essere guidati dalla passione e dalla dedizione, senza le quali non si va da nessuna parte”. Di grande esperienza nonostante la sua giovane età, 35 anni, Stefano Deidda guida con successo la brigata della cucina de ‘Il Corsaro’.

“Per anni il miglior ristorante di Cagliari, questo sobrio angolo di eleganza grazie alla passione ed al continuo impegno della famiglia che lo conduce, è diventato uno dei migliori dell’intera Sardegna – scrivono gli ispettori Michelin -. Tra archi, quadri e specchi, moderni percorsi di degustazione che rivivono i sapori sardi con fantasia, vi piaceranno anche e soprattutto per il loro buon gusto ed equilibrio”. E’ schiva la mamma dello chef Giuseppina Pilloni, sommelier del ristorante, che cura personalmente l’abbinamento dei piatti del figlio con i vini. “Stefano è giovane ma ha seguito la sua strada anche se all’inizio contro il volere della famiglia. Ad un certo punto ha abbandonato gli studi di giurisprudenza e nel 2005 ha concluso il suo percorso all’Alma di Colorno, la Scuola internazionale della cucina italiana”.

Da quel momento lungo il peregrinare di Deidda alla corte di altri chef stellati, tra cui Cannavacciulo e Cavagnini. “Poi é tornato a casa e ha messo in pratica tutto quello che ha imparato fuori, rivisitando la cucina sarda sempre con ingredienti di alta qualità”, precisa la mamma. Un pò lo stesso percorso di Petza che dopo essersi diplomato all’istituto alberghiero di Alghero lascia l’isola, gira, viaggia, impara e torna a casa con il bagaglio pieno di esperienza che unirà alla creatività per dar vita a ‘S’Appusentu’. Quello arrivato oggi, per lo chef di San Gavino che oltre al ristorante a Siddi ha aperto la pizzeria gourmet a Baradili, dove ha anche trasferito la sede della sua Accademia, è solo l’ennesimo riconoscimento dopo che un mese fa la guida Gambero Rosso gli aveva confermato le Tre Forchette, primo e unico sardo ad aver ottenuto il riconoscimento, e quella dell’Espresso lo aveva incoronato primo tra i sardi e tra i primi 50 in Italia.