Unire il mondo contro la minaccia della Corea del Nord, che deve abbandonare il nucleare. Questo uno degli obiettivi principali del suo lungo tour in Asia appena concluso, come sottolineato dal presidente Usa Donald Trump in un ‘discorso alla nazione’ dalla Casa Bianca dove è rientrato dopo aver visitato cinque paesi in 12 giorni. “Dobbiamo denuclearizzare la Corea del Nord. Serve un’azione immediata”, ha rimarcato Trump, spiegando di aver sostenuto con forza questa posizione con il presidente cinese Xi Jinping. E ribadendo che “Tutte le opzioni restano sul tavolo” degli Stati Uniti.
Trump descrive così all’America lo “straordinario successo” del viaggio, lo definisce “storico” e lo impregna di ottimismo, proietta un ‘radioso futuro’ per Gli Usa che, dice “sono tornati, mai così forti al cospetto del mondo”. Dal Giappone alla Corea del Sud, alla Cina, al Vietnam fino e alle Filippine, dove gli Stati Uniti sono stati “trattati con incredibile calore, ospitalità e soprattutto rispetto”, ha detto Trump, che fa però iniziare il ‘viaggio’ da più lontano, dal suo primo intervento in Polonia, e poi “Roma, la Sicilia, Amburgo, Bruxelles”, passando per l’Assemblea Generale dell’Onu a New York. Il presidente traccia il suo bilancio a poco più di un anno dalla sua elezione, affermando che “il mondo ha visto un’America forte e sicura”, che è stata “trattata con il rispetto che merita”.
Ed ecco l’impegno con l’alleato giapponese Shinzo Abe per la denuclearizzazione della Corea del Nord e i contatti con Xi Jinping, a cui ha ribadito lo stesso concetto, ma non solo. Il “messaggio” è stato “ricevuto forte e chiaro in Asia: l’America e’ qui per competere”, precisa Trump. Aperta agli accordi commerciali a patto che siano giusti ed equi, promettendo così un nuovo corso in nome degli interessi americani: “Ho difeso e difenderò sempre l’interesse dell’America e degli americani” spiega. Come a sfidare chi lo accusa di una visione cupa, di parlare dal podio issato su un paese in declino, Trump offre adesso la promessa più classica di un futuro luminoso: “L’America è tornata e il suo futuro non potrebbe essere più radioso”.
“Abbiamo indicato la strada per un mondo in cui regni la pace, la sicurezza e la prosperità”, conclude. Ma nemmeno una parola sul caso del candidato repubblicano al senato Roy Moore travolto da uno scandalo legato a molestie sessuali, che scuote inesorabilmente il partito repubblicano.