Valutare la sicurezza delle strutture ospedaliere, il grado di accessibilità fisica e alle informazioni, la vivibilità e il livello di cura della relazione con il paziente. E’ lo scopo del progetto di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) “Valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle cure”, presentato stamattina dall’assessore alla Sanità, Luigi Arru, con la referente regionale Risk management dell’assessorato, Rita Pilloni.
Il modello si basa sulla rilevazione di 142 variabili che fanno riferimento ad una serie di aree di valutazione: processi assistenziali e organizzativi, accessibilità e confort delle strutture, semplificazione e trasparenza, rapporti con i cittadini. I dati sono raccolti, attraverso la compilazione di questionari, da un equipe di 45 cittadini appartenenti a 37 associazioni come Thalassa Azione Onlus, Prometeo, Aism, per citarne alcune. Si tratta dunque di cittadini “esperti” che hanno partecipato al corso di formazione “l’Accademia del cittadino Sardegna”.
Le rilevazioni riguardano 18 strutture ospedaliere e termineranno a metà dicembre. Il lavoro è stato già concluso nell’ospedale di San Gavino, di Lanusei, Oristano, e poi al Microcitemico di Cagliari, al presidio San Michele (Aob) e al Policlinico di Monserrato. I dati raccolti saranno inseriti in un’apposita banca dati e poi diffusi da Agenas. A quel punto si provvederà a risolvere le criticità riscontrate. “Siamo molto interessati alla percezione della qualità delle cure e delle strutture da parte dei cittadini – ha spiegato il titolare della Sanità – si tratta di input da parte di osservatori non complici che consentiranno al sistema sanitario di migliorare”.