«Ai cantieri lumaca e alle eterne incompiute si aggiunge adesso la vergogna del declassamento delle strade dell’isola. Il tutto per ridurre i già inesistenti interventi di manutenzione su una rete viaria in buona parte obsoleta e da ammodernare».
È quanto affermano i deputati del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas e Nicola Bianchi, che hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sul nuovo Piano operativo predisposto dal Coordinamento territoriale per la Sardegna dell’Anas.

«Siamo di fronte – spiegano – all’ennesima presa in giro di una società che, in questi anni, si è caratterizzata per la gestione di cantieri lumaca e per i lavori fatti male. Adesso buona parte della rete viaria viene declassata, secondo il piano presentato alle organizzazioni sindacali, con la conseguenza che verrebbero rimodulati “al ribasso” protocolli e standard minimi di manutenzione che si ridurrebbero a semplici interventi di sorveglianza».
«E questa situazione – proseguono – riguarderebbe almeno 1.500 chilometri di strade a due corsie, tra le quale la statale 387, di collegamento tra Cagliari e Muravera, l’Orientale sarda, la vecchia Sassari-Alghero, la Trasversale Orosei-Macomer».

«Un’assurdità – aggiungono – visto che buona parte della rete viaria della Sardegna, soprattutto quella di secondo livello, non solo si trova in una condizione di vero e proprio abbandono, ma è ormai di vecchia concezione e necessita, semmai, di un processo di ammodernamento. Tra l’altro, una eventuale riduzione delle manutenzioni penalizzerebbe soprattutto le zone interne e periferiche in un contesto, come quello dell’isola, nel quale la mobilità si sviluppa esclusivamente su gomma e dove si registra un progressivo spostamento dei servizi dalle zone interne ai centri principali con un conseguente incremento del traffico veicolare».
«In una regione – concludono Vallascas e Bianchi – che ha vergognosamente superato con i lavori della 131 tutti i primati di lentezza dei cantieri stradali e dove ci sono ampie zone isolate a causa delle condizioni dei trasporti, c’è l’urgenza di avviare una nuova programmazione del sistema viario con investimenti adeguati, ma non ci possiamo permettere questo declassamento».