Dopo la richiesta inoltrata al dirigente del primo servizio del Comune di Carbonia, Giorgio Desogus, da parte dei Consiglieri Comunali di minoranza in merito alla liceità o meno dei rimborsi spese utilizzati dagli Assessori non residenti in città, che molto clamore e polemiche avevano generato nelle scorse settimane, non si è fatta attendere la risposta degli uffici comunali che è ufficialmente arrivata nella giornata di ieri.
Secondo il dirigente del servizio, fatte salve le norme e le prassi utilizzate per il riconoscimento e l’autorizzazione dei rimborsi nel passato, pienamente consentite dalle normative pregresse, non si può non tenere conto dei nuovi pronunciamenti della Corte dei Conti come ad esempio quello della Toscana (in linea con quanto precedentemente espresso da quella Pugliese e Lombarda) con deliberazione del 19 aprile 2017, nella quale si evidenzia che, citazione testuale, “non possono dare luogo a rimborso i casi di presenza in ufficio per ricevere il pubblico, per incontri istituzionali, incontri con responsabili dei servizi e neppure per partecipare a riunioni delle Commissioni Consiliari, quantunque formalmente convocati”.
A tal proposito, si legge in conclusione nella risposta inoltrata dal Dirigente Comunale, “alla luce di questi interventi giurisprudenziali avente carattere innovativo, l’ufficio competente si atterrà alla interpretazione fornita dalla Corte dei Conti nei pareri citati”.
In parole chiare e accessibili a tutti: parte dei rimborsi riconosciuti ai diversi Assessori del Comune di Carbonia non residenti in città, secondo quanto si legge, non erano dovuti o non potranno più essere dovuti in futuro per impegni istituzionali che non siano quelli strettamente collegati a riunioni degli organi collegiali dei quali fa parte l’amministratore come ad esempio i Consigli Comunali.