E’ il giorno della verità. Questa mattina il Consiglio regionale si riunisce per votare il testo con lo stralcio per introdurre la doppia preferenza di genere nella legge elettorale della Sardegna.

Se l’operazione va in porto ogni elettore avrà diritto ad esprimere due preferenze, nel qual caso dovranno essere di sesso diverso. Al testo sarà presentato un emendamento che prevede la parità di genere anche nella compilazione delle liste che dovrà essere garantita per il 50%. C’è molta attesa, comunque. Quattro anni fa, era il 12 novembre 2012, la doppia preferenza venne presentata sotto forma di emendamento e bocciata con il ricorso al voto segreto. E’ molto difficile che la stessa cosa possa accadere oggi in Aula, anche perché è stata la conferenza dei capigruppo a decidere alla fine per l’approdo.

Eppure il livello di attenzione è alto, soprattutto da parte delle associazioni che in tutti questi mesi hanno dato battaglia per l’affermazione del principio. Presenti in tribuna tante rappresentanti dei movimenti, da Heminas a Coordinamento 3, da Meglio in due fino a Ados, Associazione donne sardiste. Queste ultime, in particolare, chiedono “pragmatismo e immediatezza, responsabilità e coerenza istituzionale, dignità e non umiliazione”.

Il comunicato di Donne Sardiste:

“La discussione del Testo unificato sulla doppia preferenza di genere è al traguardo. Ovvero, il voto al cosiddetto “Stralcio” , come licenziato dalla Commissione Autonomia, che modificherà la legge statutaria del 12 novembre 2013 n.1. Le donne sardiste saranno presenti oggi in Aula per assistere all’approvazione della norma. Ogni deviazione tesa ad aggirare tale obiettivo, verrà interpretata alla stregua di un becero tentativo di bocciatura. L’A.Do.S. ricorda ai 60 Consiglieri Regionali ed in particolare ai Consiglieri del Gruppo Sardista, l’esigenza di chiudere positivamente l’iter lungo e complesso che ha impegnato per oltre un triennio la commissione competente. Sarebbe incomprensibile ed ingiustificabile qualsiasi proposta di aggirare l’impegno al voto palese con emendamenti che sortirebbero il solo effetto di distrarre dall’obiettivo “Stralcio”. Chiediamo al Consiglio, pragmatismo e immediatezza. Chiediamo responsabilità e coerenza istituzionale. Chiediamo dignità e non umiliazione. Le insidie del voto segreto come pure la presentazione di emendamenti: metafore tecniche di un’imbarazzante bocciatura della norma, ammetterebbero il fallimento per la democrazia ed il tradimento alle donne sarde, cose che questo Consiglio Regionale non si può permettere. Fortza Paris.