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C’era anche una delegazione sarda a Valencia all’assemblea generale delle minoranze linguistiche. Approvate due distinte risoluzioni “per la liberazione dei prigionieri politici” e “per l’immediato ripristino dei diritti civili in Catalogna”. Per la Sardegna c’era il Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale, organizzazione indipendente di esperti e attivisti: solidarietà dall’isola alla causa catalana, ma anche dito puntato contro l’Italia per le politiche linguistiche.

Sollecitata la necessità che l’Italia approvi, dopo 17 anni la Carta Europea delle Lingue Regionali e Minoritarie. La rete ELEN raggruppa 150 organizzazioni e rappresenta 45 minoranze linguistiche sparse in 23 stati. Tali minoranze raccolgono un totale di 50 milioni di persone, ossia, il 10% della popolazione europea.

“Come sardi e come europei abbiamo creduto che dall’Europa potesse soffiare un vento di cambiamento – ha detto Nicola Merche, della delegazione CSU all’assemblea di ELEN – ma sino ad ora ci hanno lasciati soli a rivendicare i nostri diritti in una lotta civile impari contro le prevaricazioni dello Stato Italiano e l’indifferenza della classe dirigente sarda filo italiana. Che l’Europa si svegli o sarà certificato che non serve a nulla”.