Quasi 127 milioni di euro in più rispetto al 2017 al netto degli stanziamenti per la copertura del disavanzo, per un totale di 3,429 miliardi. E’ quanto costerà il sistema sanitario alla Sardegna nel 2018. A illustrare la proposta di bilancio in commissione è stato l’assessore Luigi Arru, che ha elencato tutte le voci di spesa previste.
“I 3,36 miliardi rappresentano la quota indistinta e serviranno a garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea), 200 milioni copriranno il capitolo per il ripiano dei disavanzi pregressi, mentre 134 milioni andranno per gli investimenti”. Altri 28,5 milioni sono destinati al finanziamento aggiuntivo corrente per la copertura dello squilibrio di bilancio (118 ed elisoccorso, sanità penitenziaria), 16,5 milioni per gli extra-Lea (vaccini blu tongue, vigilanza nelle guardie mediche e spese di viaggio per gli ammalati) e quasi 13 milioni per ulteriori spese (borse di specializzazione).
“L’attuale modello dei presidi determina costi aggiuntivi per 126 milioni di euro – ha spiegato l’assessore – la riforma della rete ospedaliera avrà bisogno di almeno almeno tre anni per entrare a regime”. Critiche alla manovra sono arrivate da parte dell’opposizione. Giorgio Oppi (Udc), in particolare, ha segnalato disservizi e il taglio dell’assistenza in alcune Rsa. E poi, ha aggiunto, “sul disavanzo occorre dire la verità: nel bilancio mancano i 60 milioni di euro per il Mater Olbia”.
Poco prima Arru aveva ricordato che il disavanzo per il 2017 sarà di 238 milioni, la metà del quale già ripianata con l’ultimo assestamento di bilancio da 114 milioni di euro. La commissione ha dato poi il via libera ai contributi per i Centri antiviolenza e le case di accoglienza. Il piano prevede un incremento dei fondi stanziati lo scorso anno: si passa da 900mila a 2,398 milioni di euro. Serviranno per aprire nuovi centri della salute e per garantire un’assistenza capillare nel territorio.