Tre punti per andare alla sosta con l’animo sollevato e ricaricare le batterie; tre punti per superare un avversario diretto in uno scontro che può valere una discreta fetta di salvezza. Quello con l’Hellas Verona di oggi è uno snodo cruciale nel campionato dei rossoblù: finora i confronti diretti contro squadre ritenute “alla portata” non sono stati sfruttati nel migliore dei modi. Due vittorie (Benevento e Crotone) a fronte di tre sconfitte (Chievo, Sassuolo e Genoa). Bisogna assolutamente mettere a pareggio il bilancio. Per una volta il risultato va collocato in cima a tutte le altre considerazioni. Fermo restando che la qualità del gioco e la linearità della manovra sono elementi basilari nella costruzione di una vittoria, alla fine oggi conta soprattutto portare a casa il risultato pieno.
L’AVVERSARIO
L’Hellas è una squadra in crescita. Ha perso di misura lunedì sera contro l’Inter, tra mille rimpianti. Ha un gioco propositivo e soprattutto in avanti dispone di pezzi pregiati: Cerci e Pazzini, ex nazionali ancora in spolvero. Il Cagliari dovrà cercare di ripetere l’intensità della prestazione del primo tempo di Torino, mutando copione tattico. All’Olimpico i rossoblù dovevano rimanere sul pezzo coprendo il campo e cercando di ripartire in modo rapido ed efficace. Qui sarà il Cagliari, necessariamente, a dover fare la partita, con l’Hellas che terrà un atteggiamento prudente ma pronto a lanciarsi negli spazi eventualmente lasciati dalla generosità rossoblù. Per evitare di concedere, i rossoblù dovranno essere abili a tenere le giuste distanze tra i reparti: rimanere corti e compatti. In fase d’attacco, massima velocità nel fare girare la palla e soprattutto, maggior cinismo e cattiveria al momento della conclusione o dell’ultimo passaggio. Piccoli dettagli che fanno la differenza e ai quali il Cagliari sin qui ha pagato un prezzo fin troppo elevato.
UOMINI DECISIVI
Se sul piano del gioco il complesso rossoblù ha fatto registrare buoni progressi, ci si attende di più dagli uomini di maggior talento. Pavoletti, Joao Pedro, Sau, Farias: da loro deve arrivare la scintilla che finalizza tutti gli sforzi della squadra, a loro è richiesto quel guizzo in più capace di scardinare le resistenze tattiche avversarie. A sostenerli, una batteria di giocatori che dovranno metterli in condizione di sprigionare la loro classe. Lopez ha perduto Marco Capuano ma ritrova Fabio Pisacane, uno che non si tira certo indietro davanti alle responsabilità e non aspetta altro di gettarsi nella mischia. Il tifo della Sardegna Arena, sin qui impagabile, dovrà fare il resto.
ECCELLENZA I.S.O.L.A.
Prima del fischio iniziale sarà messa in evidenza un’altra eccellenza sarda, con la consegna al capitano dell’Hellas di un oggetto opera dell’artigiana tessile Mariantonia Urru, di Samugheo. La produzione dell’azienda, nata nel 1981, si caratterizza per l’accurata riproposizione dei simboli della tradizione con un approccio innovativo e moderno. Vengono elaborati manufatti di design destinati al mercato internazionale, con una proposta diversificata e indirizzata ad una clientela sensibile al pregio unico della manifattura artigianale adattata al gusto contemporaneo. I temi della tradizione isolana sono presenti nella vasta collezione di tappeti, riconoscibili nello stile elegante e ricercato e che trovano applicazione nell’arredo di strutture commerciali e ricettive.