Senza respiro. La terza fatica rossoblù in sette giorni vede il Cagliari impegnato in trasferta contro il Torino, una delle “grandi” del campionato, sul piano della qualità inferiore a poche altre. Nelle ultime settimane i risultati non sono stati dalla sua parte: un motivo in più per affrontare la partita col massimo dell’attenzione. Sicuramente il Torino ha risentito della perdita della sua punta di diamante, Belotti, punto di riferimento e terminale di tutto il gioco.

Il cannoniere granata è in fase di recupero ma che sia o no della partita, non dovrà mutare l’atteggiamento di un Cagliari rinvigorito della vittoria di mercoledì contro il Benevento. Vista col senno di poi, vincere in quel modo, con un gol – meraviglioso sotto il profilo estetico – segnato al 5′ di recupero dopo avere incassato il rigore del pareggio solo pochi secondi prima, sul piano del morale è stato più efficace che vincere col risultato minimo, soffrendo gli attacchi disperati del Benevento. Come ha giustamente sottolineato in conferenza stampa il tecnico rossoblù Diego Lopez, è stata una sferzata di adrenalina contenente segnale importante: la squadra voleva ad ogni costo la vittoria e l’ha ottenuta.

TEST DI MATURITA’
Questo di Torino è un nuovo esame di crescita per il gruppo, che deve rafforzare la sua tenuta mentale e consapevolezza di sé. Nella seconda parte di gara contro il Benevento è apparso evidente che la squadra, condizionata dal peso delle cinque sconfitte di fila, fosse come bloccata dal timore di non riuscire a condurre in porto la gara. Auspicabile che i 3 punti colti mercoledì abbiano spazzato via le residue paure e conferito autostima. Le gambe hanno bisogno della testa per girare alla perfezione. La gestione del pallone, la lettura dei vari momenti di gioco è un “fondamentale” che il Cagliari deve ancora dimostrare di avere mandato a memoria per valorizzare le qualità dei suoi giocatori. E che i rossoblù di qualità ne abbiano l’hanno fatto vedere anche nel primo tempo della partita col Benevento.

PROPOSITIVI E CONCRETI
Dato al Toro quel che è del Toro, il Cagliari dovrà andare in campo con un atteggiamento propositivo. Inutile piazzare dieci uomini davanti a Rafael, stare in perenne attesa degli attacchi avversari. Ad una difesa circospetta, soprattutto sulle fasce dove imperversano due giocatori fantasiosi come Ljajic e Iago Falque, dovrà accompagnarsi una mentalità positiva e andare a colpire negli spazi; magari cercando quella concretezza che sinora è mancata, anche nelle occasioni migliori. Occorre sfruttare al massimo le occasioni che capiteranno, diventare più cinici che belli. Un buon risultato a Torino aggiungerebbe ulteriore benzina nel motore, pensando poi alle prossime due gare, contro Hellas Verona e Udinese, che potrebbero indirizzare definitivamente il campionato dei rossoblù.