Quando un bambino è invisibile? Dopo che è morto, risponde un alunno della Scuola media di via Stoccolma a Cagliari. Giusto, in qualche modo. Ma Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, aggiunge qualcosa. “Purtroppo ci sono bambini invisibili – ha detto – anche in carne ed ossa. Ci sono bambini che sono nati e sono morti addirittura senza un’identità”.

È stato uno dei passaggi più toccanti della presentazione del corso di formazione ed educazione alla pace. Un’iniziativa organizzata tra i novecento alunni dell’Istituto comprensivo di Genneruxi in vista del 70 anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sottoscritta il 10 dicembre 1948. L’obiettivo è quello di creare un ponte culturale tra i soggetti che agiscono per favorire processi di pace e tolleranza. La lezione di questa mattina ha coinvolto gli studenti delle seconde e terze medie. “I ragazzi – ha detto la dirigente scolastica Marcella Vacca – sono molto coinvolti: sono temi complessi, ma gli studenti stanno riuscendo a calarsi nelle situazioni reali. Proseguiremo con tante attività ed eventi”. In campo anche la Regione.

“La pace – ha detto l’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu – non è assenza di guerra ma realtà positiva che di definisce ogni qual volta si difendono e si promuovono i diritti umani, il rispetto della legalità, la tolleranza, la coesione sociale, l’integrazione tra i popoli, la contaminazione tra culture diverse”. Presente anche il responsabile della comunità di accoglienza La Collina, don Ettore Cannavera. Stasera la comunità di Serdiana ospiterà una tavola rotonda dal titolo “Educare alla pace: come?”. In generale, si tratta di un progetto pilota promosso, attraverso un Protocollo d’intesa, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e dal Coordinamento nazionale degli Enti locali. L’iniziativa, della durata di un anno, tradurrà in pratica le ‘Linee guida per l’educazione alla pace e alla cittadinanza locale’ divulgate dal MIUR a tutti i direttori degli Uffici scolastici regionali.