Nei giorni  scorsi abbiamo assistito all’ ormai consueto comunicato stampa trionfalistico da parte dell’assessore all’agricoltura: questa volta si proclamano le vittorie per la firma da parte di Agea di Roma, che delibera per la Sardegna il pagamento di 38,2 Mln di €  per 9000 domande e addirittura sarà un’anticipazione straordinaria  pari al 70%  del premio unico e non il 50% come l’anno scorso.
“Bisogna fare una precisazione:anche l’anno scorso è stato erogato un anticipo pari al 70%, ma l’Assessore questo non lo può ricordare non essendo in carica al momento, quindi non c’è da fare questi proclami per una vittoria, perché vittoria non è” commenta Francesco Saverio MAMELI, referente per l’agricoltura di Fdi-An
 “il premio unico come le altre misure a superficie sono soldi “dovuti”, ovvero ogni e per i successivi 5 anni di programmazione europea, chiamata comunemente P.A.C. (Programmazione Agricola Comunitaria), vengono attribuiti, in base alle superfici, e il loro uso, oltre agli animali detenuti nel fascicolo aziendale, dopo aver fatto regolare domanda presso i CAA di riferimento, una serie di Premi che hanno diverse denominazioni quali il Premio unico in funzione dei titoli detenuti, l’ indennità compensativa al reddito” spiega nel dettaglio l’esponente di Fdi-An
“Pagamenti Dovuti, quindi non c’è da cantare vittoria su quello che spetta, e non è nulla di straordinario, anzi, dovrebbe essere il lavoro ordinario di un amministratore pubblico quello di far erogare, in modo regolare, i premi dovuti” accusa Mameli
 Se questo fosse stato fatto in modo diligente, sicuramente non si sarebbe parlato di crisi sistemica, perché le perdite dovute alle calamità e al dimezzamento del prezzo del latte sarebbero state superate, e gli operatori presumibilmente sarebbero pure stati in regola con l’ INPS e altri enti ai fini della regolarità contributiva.
Il modus operandi dell’attuazione della Lr 20/17 è molto articolato tanto che coinvolge 3 Agenzie ed è difficile pensare che riusciranno ad espletare tutte le pratiche al 09/12/2017, data di scadenza dal momento in cui ci sono tutte le altre misure PSR aperte e in via istruttoria. Sarebbe opportuno pensare ad esternalizzare alcuni processi istruttori, per velocizzare la chiusura delle pratiche.
GLI ERRORI SULLA LEGGE 20/17
Le declaratorie del Ministro riguardano solo ed esclusivamente le nevicate e le gelate, non la siccità, ed ecco la conferma del pasticcio della legge 20/17, ovvero, per la troppa fretta si è trattato lo straordinario ( calamità per siccità) come se fosse ordinario, perché a livello Ministeriale non è stata riconosciuta per la Sardegna la siccità come calamità, ed ecco perché tutti i controlli dovuti per legge, sulla regolarità contributiva.
“Si deve sapere che le declaratorie per le nevicate e le gelate, che le equiparan a un terremoto, sono aiuti per il ripristino del patrimonio agricolo danneggiato e permette di accedere al FNS ( fondo nazionale di solidarietà), come succede per la Misura 5.2 del PSR Sardegna 2014-2020 che  riguarda  interventi del ripristino del patrimonio agricolo danneggiato da calamità” spiega Mameli che cita come esempio quello che sta accadendo attualmente  per il ripristino dei danni causati dalla tromba d’aria nel medio campidano “Quindi non è permesso nessun aiuto alla gestione ma solo al ripristino strutturale, quindi, vien escluso categoricamente qualsia aiuto Salva bestiame sia che sia ovino , caprino o bovino.  Oltre il perdurare della siccità e le alte temperature, stanno di nuovo facendo sviluppare un altro dramma sulle greggi.
Tra poco, tra lingua blu, decessi per fame, blocco della movimentazione dei bovini, l’allevamento sarà solo a livello hobbystico, per turismo. Politiche sbagliate di chi non vuole neanche ascoltare chi vive nelle campagne”
Francesco Saverio Mameli
Referente per l’Agricoltura
FDI-AN SARDEGNA