Tre punti obbligatori. Il Cagliari contro il Benevento non ha alternative: bisogna assolutamente spezzare la serie nera di cinque sconfitte consecutive, reindirizzare la rotta smarrita, ritrovare la fiducia inevitabilmente venuta meno insieme ai risultati positivi. Basterebbe poco a dire il vero per scacciare gli incubi: un buon filotto e la risalita sarebbe assicurata, anche in considerazione di una classifica cortissima. La partita di stasera può e deve essere un punto di partenza per tornare a sorridere. Detto questo, pensare ad una passeggiata sarebbe un errore madornale che nessuna squadra può permettersi, tanto meno il Cagliari.

LE INSIDIE DEL BENEVENTO
Vero che i campani sono ancora  a zero punti e che hanno cambiato allenatore giusto lunedì sera, con De Zerbi al posto di Baroni, tecnico della storica, prima promozione in Serie A; ma proprio questi due dettagli sono buoni motivi per diffidare e affrontare l’impegno con il massimo della concentrazione possibile. Il Benevento ha perso 9 partite su 9 ma non tutte sono state sconfitte nettissime, anzi in molti casi poteva finire diversamente. Come contro il Bologna, quando il gol deI pareggio all’ultimo minuto venne annullato dopo la consultazione del VAR. I giocatori di qualità nella rosa campana non mancano: Ciciretti, Puscas, Iemmello, Cataldi. La partita insomma è tutta da giocare e la vittoria il Cagliari dovrà conquistarsela, minuto dopo minuto, sudandosi ogni pallone.

ATTEGGIAMENTO GIUSTO
Diego Lopez ha giustamente sottolineato nella conferenza stampa di presentazione della gara di stasera di avere apprezzato l’atteggiamento e la mentalità della squadra espressa domenica a Roma. Il risultato ha punito in modo eccessivo i rossoblù, ma il Cagliari ha dimostrato di essere sul pezzo, non limitandosi a difendere ad oltranza ma tenendo la guardia alta e cercando di offendere. Un comportamento propositivo che il Cagliari dovrà fare suo anche nelle prossime gare, a cominciare da quella di oggi. Attaccare sì ma con giudizio, senza lasciarsi prendere dalla frenesia di sbloccare immediatamente la situazione. Sin troppo facile immaginarsi un Benevento accorto, racchiuso nel proprio guscio ma non in modo passivo, al contrario pronto a colpire qualora capitasse la possibilità. Prestare il fianco alle ripartenze ospiti sarebbe un suicidio; allo stesso tempo il Cagliari non può nascondersi, deve fare la partita e mostrare sin dal fischio d’inizio di volerla governare col pugno di ferro. Il momento è arrivato per tornare a segnare, non importa se con gli attaccanti o i centrocampisti o i difensori. Del resto, oggi conta soltanto portare a casa il risultato pieno. Niente altro.

LA PRIMA VOLTA
Curiosamente è la prima volta che Cagliari e Benevento si trovano di fronte in campionato. Le strade delle due squadre non si sono mai incrociate nemmeno nei tempi dei pionieri. L’unico precedente risale all’agosto 1982, al Sant’Elia, partita di Coppa Italia. Finì 1-1, per il Cagliari segnò Gigi Piras, in campo c’era Waldemar Victorino, sulla panchina rossoblù sedeva Gustavo Giagnoni. Allora era solo calcio d’estate, oggi la posta è decisamente più elevata.

ECCELLENZA I.S.O.L.A.
Durante il riscaldamento pre-partita verrà consegnato al capitano del Benevento un oggetto artistico opera della Vetrotiffany Alcoa di Anna Laura Coa, artigiana del vetro. Fin dagli esordi, l’azienda ha operato una continua sperimentazione nel campo della vetrata artistica in vetrofusione e in tecnica tiffany, nel tentativo di amalgamare le tecniche più antiche con quelle recenti. Gli oggetti decorativi, stoviglie e vetrate artistiche sono prodotti in differenti linee e forme, con quattro tipologie di tecniche di lavorazione. I risultati sono sempre originali e adatti a qualsiasi soluzione di arredo, sempre con un forte richiamo alla Sardegna.