«Un’opera inutile e anacronistica, destinata a compromettere il territorio e a negare ancora una volta all’Isola un percorso di sviluppo sostenibile».
È quanto afferma Andrea Vallascas, capogruppo M5s in Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, che ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico in merito al progetto di metanizzazione della Sardegna.
«Si tratta – spiega Vallascas – di un’opera faraonica che prevede investimenti pari a 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di dorsali, bacini rigassificatori e depositi costieri di stoccaggio del Gnl: interventi destinati ad avere un impatto devastante per il territorio e l’ambiente».
«Soprattutto – aggiunge – è un’opera inutile e anacronistica. È inutile in un contesto in cui il fabbisogno energetico è crollato dopo la chiusura delle principali industrie energivore. Ed è anacronistica perché, nel catapultare l’isola indietro nel tempo, a modelli di sviluppo che hanno devastato e inquinato, rischia di vanificare gli sforzi fatti sino ad oggi per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili assieme a uno sviluppo sostenibile e compatibile con le vocazioni naturali e tradizionali della regione».
«La stessa consultazione pubblica, presentata ieri, sulla Strategia energetica nazionale ha fatto emergere, tra le osservazioni contrarie alla metanizzazione, la necessità di avviare un processo per realizzare progressivamente una Sardegna al 100% rinnovabile, investendo nelle tecnologie, nei sistemi di accumulo e nell’efficienza energetica. In questo modo si otterrebbero benefici energetici e ambientali e una riduzione della dipendenza dagli approvvigionamenti esteri: circostanza che, viceversa, si verificherebbe proprio con la realizzazione del gasdotto, visto in Sardegna non c’è il gas».
«La metanizzazione – prosegue – è in controtendenza con i processi di elettrificazione dei consumi domestici e del riscaldamento, soluzione che viene auspicata anche nella Strategia energetica nazionale per l’innegabile efficacia che avrebbe nei processi di efficientamento energetico, di riduzione dei consumi e di abbattimento delle emissioni». «Siamo convinti – conclude Vallascas – che il gas naturale liquefatto possa trovare un’applicazione interessante come carburante per i mezzi di trasporto, per navi e treni. Ma, in questo caso, ci troviamo di fronte a un’opera che porterebbe ancora una volta a un uso sconsiderato del territorio sardo già fortemente provato da un’industrializzazione che, dopo aver strutturato e compromesso l’ambiente, ha lasciato inquinamento e disoccupazione».
Andrea Vallascas