La notizia è stata pubblicata negli ultimi due giorni dalle principali testate del mondo e anche l’Italia ha fatto la sua parte.
Occhi scavati, gambette sottili, è la storia di una piccolissima bambina nata nel villaggio di Hamuriya, zona che oggi finalmente il Governo Assad sta per liberare dalla sanguinosa mano di terroristi e jhiadisti.
Un racconto strappalacrime e soprattutto una foto che colpisce il cuore di ciascuno di noi, ma il “gioco mediatico” di usare simili immagini per creare sempre più disinformazione sul conflitto in Siria è abominevole.
La vicenda terribile di Sahar ha fatto il giro del mondo dopo che l’agenzia di stampa (francese) Afp ha pubblicato uno scatto della bimba realizzato dal fotografo siriano Amer Almohibany, di 28 anni.
Questa storia, purtroppo, è la storia di migliaia di bambini usati come merce dai gruppi armati e finanziati dall’occidente e dai paesi del Golfo, che da anni sono impegnati a destabilizzare la Siria e i paesi limitrofi.