“Una Sardegna in ripresa”: è questo il leit motiv della finanziaria 2018 secondo la Giunta regionale, che sottolinea la crescita dello 0,6% del Pil nel 2016, stimato in ascesa anche per il 2017 e il 2018, la frenata del tasso di disoccupazione (15%) e la forte spinta del turismo e dell’export, in particolare nell’agroalimentare e, più in generale, la ripresa della fiducia di imprese e famiglie.
La Manovra abbraccia un pò tutti i settori: 156 milioni vanno all’istruzione, con il potenziamento del programma Iscol@, la lotta alla dispersione scolastica e la formazione degli insegnanti. Cultura e sport: 73 milioni per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama ma anche per le industrie creative, le residenze artistiche e un piano straordinario di scavi archeologici. Cinquantacinque milioni al turismo per l’allungamento della stagione, l’attivazione di sistemi di iperconnessione con i visitatori e la valorizzazione dei tratti identitari dell’isola. Con 50 milioni destinati all’edilizia si lavorerà a un piano di manutenzione degli alloggi di Area, ex Iacp, all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e a nuovi progetti di housing sociale.
Seicentoventisette milioni vanno alle politiche per l’ambiente e con un piano di investimento da 17 milioni saranno acquistati moderni mezzi multiuso per il potenziamento del sistema regionale della Protezione civile nelle attività di prevenzione e gestione dei rischi (incendi, alluvioni, smottamenti). Quindi risorse per le bonifiche dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, contrasto all’erosione costiera. La politica per i trasporti può contare su 554 milioni: fra le priorità, oltre alla continuità territoriale aerea (per ora vengono conteggiate le risorse stanziate per i bandi censurati dall’Ue) e marittima, la mobilità urbana, le reti ciclabili, l’interconnessione fra hub portuali e aeroportuali, il potenziamento e l’integrazione dei collegamenti su ferro e gomma.
Trecentoquarantasei milioni sono destinati alle politiche sociali e alla famiglia: servizi per la prima infanzia, strutture per i servizi sociali e reddito di inclusione le priorità. Alla Sanità il maggior gettito, 3,488 milioni: oltre a garantire i Lea, saranno riorganizzate le cure territoriali, attuata la riforma della rete ospedaliera e il piano di riqualificazione e riorganizzazione del sistema sanitario regionale mediante il monitoraggio delle spese e la valutazione globale dei livelli essenziali di assistenza. Per lo sviluppo economico ed energia ci sono 134 milioni: innovazione, sviluppo tecnologico, internazionalizzazione per rendere sempre più competitivo il “Sistema Sardegna” e poi metanizzazione e mobilità elettrica.
Per lavoro e formazione sul piatto 124 milioni: lavoratori socialmente utili, Parco Geominerario, lista speciale tutelata dalla legge 42 i principali destinatari. Agricoltura (186 milioni) e pesca (158) puntano su politiche di sostegno al settore agricolo e alimentare, sostegno all’ovicaprino, bandi per la pesca e lotta alla peste suina africana che si vuole completamente radicare in tempi brevi.