“Stupisce che si dica che l’assessore dell’Agricoltura e l’amministrazione siano nemici del mondo dei pastori. L’impegno per venire incontro alle esigenze del comparto non è mai venuto meno e continueremo a garantirlo, come stiamo facendo in questi giorni con le interlocuzioni con il Ministero rispetto a tutte le partite aperte sulle normative nazionali che possono condizionare le azioni della Regione Sardegna”.
Così il titolare dell’Agricoltura Pier Luigi Caria replica al Movimento Pastori sardi che ha annunciato una nuova mobilitazione a Cagliari chiedendo le sue dimissioni. “L’unica cosa che è stata chiesta ai pastori riguarda le fatture relative alle produzioni del latte nelle campagne 2015-2016 e 2016-2017 – spiega l’esponente della Giunta – Un passaggio fondamentale per intervenire sul futuro del governo del mercato lattiero-caseario sardo”. Secondo l’assessore è “impensabile” che ancora oggi non si conoscano i dati sulla reale produzione del latte.
“Ed è incredibile – aggiunge – che i pastori non si rendano conto dell’importanza di questo passaggio: senza i numeri non si può fare programmazione e si rimarrà sempre ostaggio delle chiacchiere, che ad ogni stagione produttiva alimentano l’altalena del prezzo del latte. Una fluttuazione che vedrà sempre loro, i produttori primari come anello più debole della filiera. Caria si dice “stupito” nel leggere le dichiarazioni del Movimento “dove si dice che l’assessorato dell’Agricoltura e tutti gli uffici mobilitati per venire incontro alle criticità del comparto non hanno mantenuto gli impegni presi lo scorso 2 agosto: non ci si rende conto che il mondo ovicaprino ha avuto la via preferenziale rispetto al resto dell’agricoltura”.