Sono stati rinviati a giudizio per tentata estorsione l’imprenditore di Codrongianos (Sassari) Alessandro Marini, 42 anni, e il socio in affari Pier Luigi Bardanzellu, 59 anni di Olbia, coinvolti nell’inchiesta su un presunto ricatto al fondo del Qatar nella trattativa di vendita del Mater Olbia, l’ospedale di Olbia sorto dalle ceneri dell’ex San Raffaele.

Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Tempio Pausania Giuseppe Grotteria che, come riporta oggi il quotidiano La Nuova Sardegna, ha accolto le richieste della Procura per i fatti avvenuti nel maggio del 2015, quando sarebbe dovuta avvenire la stipula del rogito di acquisto da parte della Qatar Foundation Endowment per il sito dell’ex San Raffaele e per i terreni confinanti. A distanza di poche ore dall’arrivo dell’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi per la firma dell’intesa sul Mater Olbia, Marini (difeso dagli avvocati Mario Rosati e Pierfrancesco Bruno) avrebbe cercato di condizionare le trattative per la realizzazione dell’ospedale con la minaccia di avviare una causa di usucapione sulle aree dove sorge la struttura.

“Sono io il proprietario di quei terreni, il Qatar deve trattare con me”, aveva detto l’imprenditore sardo il 26 maggio 2015 in una conferenza stampa convocata al Jazz Hotel di Olbia dove aveva spiegato di aver acquisito il diritto da Luigi Mulas, il custode del cantiere. Ma l’inchiesta della Procura, partita dalla denuncia presentata dall’allora sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, ha fatto emergere che l’intento di Marini era quello di far entrare nel progetto da un miliardo e 200 milioni di euro un consorzio di imprese rappresentate dallo stesso imprenditore di Codrongianos e dal socio Bardanzellu. I due imputati dovranno comparire davanti al collegio giudicante di Tempio che il 21 febbraio 2018.