Via libera con il 94,1% dei voti favorevoli da parte dell’assemblea dei soci all’ultima tranche di capitalizzazione di Abbanoa prevista nel piano di ristrutturazione approvato dall’Unione europea nel 2013: 10 milioni di nuove azioni che portano il pacchetto della Regione a circa il 70% della maggioranza della società in house che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna.
Uno squilibrio rispetto agli altri soci già segnalato dall’Anticorruzione di Raffaele Cantone con una apposita delibera: Regione e Egas, l’ente di governo dell’acqua nell’Isola, hanno 45 giorni di tempo per mettersi in regola. Un primo passo è stato compiuto oggi dall’assemblea che ha destinato 48,12 euro ai 35 Comuni non ancora soci di Abbanoa per consentire loro di entrare nella compagine societaria pagando la cifra simbolica di 1,37 euro per un’azione.
Il via libera, anche in questo caso, con il 94,1% dei sì ma con l’astensione dei Comuni di Sassari e Cagliari che chiedevano il rinvio dell’assemblea degli azionisti. Nel frattempo l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti lancia una proposta per superare i rilievi dell’Anac: “uno strumento per riequilibrare potrebbe arrivare dai patti parasociali, che regolano i rapporti tra i soci diversi da quelli azionari.
Poi spetta alla Regione trovare un percorso in accordo con i Comuni e l’Anci”. All’inizio dell’assemblea è stata presentata anche la semestrale di cassa che segna un utile pari a 5,18 milioni di euro al 30 giugno 2017. Su questa base l’azienda prevede di chiudere l’anno in attivo, come accaduto gli ultimi tre anni.