“Prendiamo atto della posizione assunta dal presidente della Regione Francesco Pigliaru nei confronti del governo italiano: attendiamo di conoscerne i contenuti, le risposte che verranno date e i risultati attesi”. Lo dicono i consiglieri regionali del gruppo del Partito dei Sardi, in merito alle dichiarazioni di Pigliaru che ha chiesto al Governo di ritirare il ricorso sull’Agenzia sarda delle entrate (Ase).
“È una battaglia di equità e di giustizia che portiamo avanti per garantire che i soldi dei sardi rimangano in Sardegna – osservano gli esponenti PdS -. Lo interpretiamo come il primo di una serie di passi che dovranno segnare un aumento della competitività nel confronto con il governo. L’Ase rappresenta non solo un tassello fondamentale nella riappropriazione delle nostre prerogative fiscali ma, soprattutto – concludono – è il frutto di una grande mobilitazione popolare che con le oltre 12mila firme, ha rappresentato un alto e partecipato momento di costruzione legislativa”.
DIREZIONE NAZIONALE IL 24 OTTOBRE. Un approfondimento politico sull’Agenzia sarda delle entrate (Ase), ma anche sulla rete ospedaliera che verrà varata dal Consiglio regionale e sulla Manovra Finanziaria 2018, approvata ieri dalla Giunta. Sono questi i temi al centro della convocazione della direzione nazionale del Partito dei Sardi, che nei giorni scorsi ha mandato in fibrillazione la maggioranza di centrosinistra prendendo posizioni dure nei confronti del presidente della regione su accantonamenti e Ase.
La riunione, che si svolgerà a Cagliari, si terrà in un giorno particolare, martedì 24 ottobre, data nella quale è stata fissata l’udienza in Corte Costituzionale per discutere del ricorso del Governo proprio sull’Agenzia sarda delle entrate. Ricorso che il governatore Pigliaru, proprio oggi, ha chiesto a Gentiloni di ritirare.
Tra gli argomenti all’ordine del giorno anche quello più generale sulla situazione politica