Le notizie, presenti in rete, sulla festa regionale di Casa Pound, che si terrà in questi giorni con relativa partecipazione di dirigenti nazionali e inaugurazione delle sedi di Carbonia e Cagliari, non può passare come una notizia tra le tante. Non poteva ieri, non può oggi.
Il panorama nazionale e internazionale presenta una situazione assai preoccupante, in cui la “cultura” e la politica dell’odio cercano di fare breccia in quelle fasce di popolazione che più di altre pagano il prezzo della crisi economica. Le destre, quelle più violente e razziste, che incitano all’odio, si stanno affermando in tutta Europa e non solo. Sono le stesse che vogliono far passare, per solidarietà, le azioni di discriminazione, anche su base etnica, dividendo la società in persone di seria A e serie B, fomentando così una pericolosissima guerra tra poveri. Sono di questi giorni, per esempio, le loro disdicevoli campagne contro lo Ius Soli, in cui persino ai bambini vengono negati i più elementari diritti di eguaglianza.
Se non vogliamo essere anche noi travolti da questo processo pericolosissimo, non possiamo fare finta di niente. Dobbiamo essere tutti consapevoli che l’odio si traduce soltanto in violenza e oppressione. In questo ultimo periodo, anche la Sardegna sta assistendo ad un pericoloso incremento di atti di violenza di natura politica, contro i migranti o contro chi si oppone all’avanzata di formazioni inneggianti all’odio.
Una società democratica e libera non può permettersi tutto questo. E’ un dovere, prima di tutto morale e poi politico, opporsi a chi si ispira, con orgoglio, alla stagione criminale del fascismo in Italia; non possiamo far finta di niente davanti a politiche che fomentano l’odio verso l’Altro; non possiamo non contrastare chi vuole riportare l’intolleranza al governo.
Oggi è impossibile e immorale essere indifferenti: le forze sociali, politiche e sindacali, che esistono grazie alle lotte fatte per sconfiggere la dittatura fascista, hanno il dovere di contrapporsi ad ogni forma di violenza, istigazione all’odio e ricerca continua del nemico.
Tutti abbiamo il dovere di opporci a chi si ispira al fascismo e a chi lo vorrebbe riportare al potere. La Sardegna non ha bisogna di loro.
Per questo mi appello alla stragrande maggioranza della Popolazione, quella che condanna il fascismo, come tragica dittatura che l’Italia non deve più conoscere: non lasciamo passare questi messaggi, di cui conosciamo già le conseguenze! Opponiamoci, con le nostre diverse sensibilità, alla “cultura” dell’odio verso l’Altro, affermiamo la vera cultura dell’accoglienza e della solidarietà.
Luca Pizzuto
Consigliere Regionale Articolo UNO – SDP