La polizia li aveva fermati nel luglio 2016, in un’operazione mirata a bloccare un traffico di droga. Furono arrestati due responsabili, T.R. e B.C., mentre un altro uomo, iniziali P.M., fu invece denunciato per esser stato trovato in possesso di un’ingente quantità di denaro che secondo la polizia era collegato al traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini sono andate avanti: alcuni accertamenti effettuati dagli agenti della divisione di polizia anticrimine hanno fatto sì che il tribunale di Cagliari accogliesse la proposta di confisca dei beni e del denaro, ammontante a 85.670 euro, insieme ad alcuni gioielli in oro.
“Gli agenti dell’anticrimine – si legge in un comunicato della Questura di Cagliari – hanno ritenuto di procedere alla richiesta della misura di prevenzione patrimoniale perché è stata intrapresa un’azione di rivendicazione della proprietà del denaro fatta dal padre di P.M., che in passato era stato anch’egli coinvolto in un’attività delittuosa operata dal figlio finalizzata al danneggiamento di cose mobile ed immobili con la messa in opera di attentati incendiari”.
I beni confiscati sono stati acquisti dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ripartirà equamente l’introito tra il Ministero di giustizia, Ministero dell’interno e Ministero dell’economia e finanze.