“Il nostro voto contrario allo schema di rimodulazione dei presidi ospedalieri contenuto nel capitolo 5 del documento di riordino della rete ospedaliera è legato a un errore a monte che riteniamo dover sottolineare: quello di chi pensa sia possibile intervenire sulla rete degli ospedali sardi, sulle loro specialità e sui loro numeri senza aver agito prima sulla rete territoriale e sull’avvio del sistema dell’emergenza-urgenza.”, denunciano in un comunicato congiunto i consiglieri regionali di Campo progressista, Anna Maria Busia e Francesco Agus.

“Nessuno si illuda: senza queste premesse difficilmente questo riordino avrà un senso e un’utilità, sopratutto considerando i problemi finanziari che da anni condizionano il settore e l’enorme debito accumulato su cui a Roma sono ancora in corso trattative”, prosegue la nota.

“Rileviamo come, anche oggi, non siano mancate le proteste dei territori e dei primi cittadini di molti comuni sardi, così come anticipato dal parere negativo e mai ritirato del Cal. Pensare di risolvere questi problemi con semplici bilanciamenti territoriali è un’idea pericolosa e, nella migliore delle ipotesi, velleitaria .La sanità necessità di ragionamenti complessivi, non di interventi spot o a compartimenti stagni capaci, al massimo, di tenere il sistema in equilibrio precario sino alla prossima legislatura”, incalzano Agus e Busia.

“È positivo, invece, il fatto che la Commissione Sanità abbia valutato positivamente alcuni emendamenti migliorativi. Valuteremo nel proseguo della discussione in che modo contribuire ulteriormente al dibattito”, concludono i due Consiglieri regionali di Campo Progressista