Mentre prosegue la doppia protesta degli ex lavoratori Ati Ifras, con un presidio sul tetto del duomo di Sassari e con le tende sotto il palazzo della Regione a Cagliari, tutti le attenzioni sono rivolte all’incontro di domani che potrebbe portare qualche risposta in più agli operai del Geoparco, che da mesi vivono solo con il sostegno della Naspi, poche centinaia di euro al mese.
Nel frattempo oggi si è svolta una riunione tecnica tra i funzionari dei vari assessorati regionali coinvolti per fare il punto della situazione, mentre è attesa nella seduta di Giunta – fuori sacco – una delibera proposta dall’assessorato degli Enti locali che riguarda il catalogo dei progetti e le attività del Parco Geominerario. La Regione, infatti, aveva annunciato questo passaggio entro il 12 ottobre. La vertenza supera il Tirreno e arriva anche a Roma con un’interrogazione al ministro del Lavoro presentata dalla deputata del M5s Emeanuela Corda.
“Dopo un anno dal licenziamento la situazione è ancora in fase di stallo – denuncia – Infatti è dal 31 dicembre 2016 che 525 lavoratori dell’ex bacino Ati-Ifras sono senza lavoro a seguito di una procedura di licenziamento collettivo. Nonostante i vari impegni assunti dalla Regione in merito alla questione, nessuna iniziativa è stata ancora avviata, ad esempio la costituzione del Parco Geominerario, e nessun provvedimento è stato ancora adottato per restituire lavoro e speranza ai lavoratori e alle famiglie coinvolte nella vicenda”.