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L'archeologia sarda alla conquista del mondo

Dalla scoperta del passato attraverso i suoi giganti alla progettazione del futuro.

Entra ufficialmente nel circuito della programmazione territoriale l’Unione di Comuni Costa del Sinis Terra dei Giganti, quel pezzo di Sardegna che ha restituito al mondo le statue di Mont’e Prama con tutto il loro carico di suggestione, cultura e tradizioni. Cinque Comuni (Cabras, Baratili San Pietro, Narbolia, Riola Sardo e San Vero Milis) e 17mila abitanti, una manifestazione d’interesse presentata oggi nel Centro polivalente di Cabras all’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci. La strategia generale ha come obiettivo lo sviluppo occupazionale e sociale del territorio del Sinis, attraverso l’individuazione di itinerari tematici che valorizzino le caratteristiche locali tenendo come linee guida il turismo sostenibile e la qualità della vita.

Tre gli itinerari individuati: quello ambientale, con il risanamento delle borgate marine per il miglioramento della fruibilità delle risorse ambientali e degli attrattori naturali e il potenziamento delle infrastrutture per facilitare accesso e fruibilità; quello culturale-archeologico che si propone di aumentare la visibilità del Sinis, innalzare la capacità di accoglienza da parte delle popolazioni locali, incrementare i flussi turistici e i livelli occupazionali, promuovere i prodotti culturali. Infine l’itinerario enogastronomico, ovvero la valorizzazione dei prodotti locali. Il tutto, nell’ottica di un progetto di turismo attivo ovvero predisposizione di servizi a mare per le attività balneari e potenziamento della viabilità per le attività rivolte alle aree interne come cicloturismo, nordic walking e golf.

“Siamo in una delle due aree di rilevanza strategica della Sardegna, territorio ricco di storia e archeologia da declinare in offerte turistiche esclusive – ha detto Paci -. Qui è nata la ricettività diffusa, ci sono le aree umide per le quali sono disponibili 20 milioni dal Patto per la Sardegna, c’è il mare: si deve riuscire a fare turismo sostenibile, ad allungare la stagione, a garantire servizi e infrastrutture preservando l’ambiente e utilizzando l’alta tecnologia, per esempio nell’agricoltura”.