Sono 420 le firme raccolte in sole due settimane dall’Associazione locale “La Tana dei Lupi”, rappresentata da Valentina Podda e dal Comitato civico “ViviAssemini”, guidato da Claudia Giannotti, per sensibilizzare la Giunta a superare il degrado dell’area sgambamento cani di via Carife. La petizione è stata depositata questa mattina al protocollo del Comune di Assemini.

Per Claudia Giannotti, Valentina Podda e per gli attivisti coinvolti, le 420 firme rappresentano un risultato più che sufficiente per chiedere al Sindaco di Assemini un incontro trasparente, finalizzato a trovare soluzioni possibili alle istanze dei firmatari: «chiediamo cose semplici e di facile attuazione che riteniamo fondamentali per assicurare decoro, funzionalità, sicurezza e convivenza», precisano le due presidenti.

Queste le richieste: piantumazione alberi, fontanella d’acqua per i cani, cestini per il conferimento delle deiezioni, dispenser per le bustine necessarie alla raccolta “bisogni”, adeguata illuminazione e panchine. Inoltre, sicurezza igienico-sanitaria, politiche di prevenzione e cura del randagismo, ma anche salvaguardia della pulizie delle strade, piazze e spazi verdi facendo rispettare le ordinanze e impiantando contenitori per gli escrementi, organizzazione di attività formative per insegnare l’amore e la cura dei cani e favorire l’educazione dei padroni. Infine, apertura di altre micro aree di quartiere per evitare il sovra caricamento dell’area oggetto dell’iniziativa partecipata.

Le due associazioni, 20 mesi fa, erano state promotrici di un incontro con il Sindaco, l’Assessore alle opere pubbliche e l’allora capogruppo di maggioranza in Consiglio Comunale. In quell’occasione emerse l’esigenza di realizzare micro aree di quartiere da destinare ai cani. Nel mese di marzo del 2016, dopo qualche perplessità, i cittadini ed i residenti di via Carife accettarono l’iniziativa di realizzare la prima area cani di quartiere a fronte di precisi impegni degli amministratori in carica. L’Amministrazione promise di assicurare la cura dell’area in questione, realizzare altre aree sgambamento cani di quartiere e dare seguito al progetto ereditato dalla precedente Giunta. Ci riferiamo all’Oasi Cani di via Parigi i cui lavori iniziarono nel mese di novembre del 2013, per poi essere bloccati dall’Anas per questioni tecniche. A metà maggio del 2014 le opere ripresero per poi fermarsi nuovamente. L’area interessata è quella dell’ex Ecocentro, in stato di oggettivo abbandono: 1.700 mq di estensione, con la promessa di ampliarlo di ulteriori 5 mila mq.

Claudia Giannotti e Valentina Podda non hanno dubbi: «le nostre richieste ed il metodo scelto è in linea con gli impegni programmatici del Sindaco, perciò siamo convinte che Puddu concordi nella necessità di fornire risposte ai cittadini».