Non sono bastate le precipitazioni delle settimane scorse a dare una boccata d’ossigeno agli invasi della Sardegna centrale. In particolare, a causa della siccità persistente e dei consumi idrici elevati dei mesi scorsi, i volumi d’acqua presenti all’interno dell’invaso di Pedra e Othoni sul fiume Cedrino non sono più sufficienti a garantire l’utilizzo della risorsa ai fini irrigui.

Le rilevazioni effettuate dall’Enas, l’Ente Acque della Sardegna e gestore della diga, portano alla conclusione anticipata della stagione irrigua nel comprensorio del Cedrino, ricadente nei territori di Galtellì, Onifai, Irgoli, Loculi, Orosei, Oliena, Nuoro, Dorgali, Lula e Orune. Lo annuncia il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale. Per far fronte a questa nuova emergenza, che segue di pochi giorni quella verificatasi nelle aree alimentate dall’invaso di Maccheronis sul fiume Posada, il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale ha attivato tutte le procedure necessari per garantire un servizio di approvvigionamento idrico per gli usi civili e per salvaguardare gli usi aziendali quali l’abbeveraggio degli animali e la pulizia dei locali.

“Anticipare la chiusura della stagione irrigua significa arrecare un danno ingente a tutte le imprese agricole che operano nel comprensorio del Cedrino – afferma il presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, Ambrogio Guiso – Ci appelliamo alla sensibilità degli enti preposti e dell’assessorato ai Lavori Pubblici affinché il Consorzio possa disporre, fino a dicembre, di un ulteriore volume idrico oltre quello assegnatoci dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino”.