Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la visita oggi a Cagliari, ha incontrato in Prefettura i familiari di due vittime di femminicidio in Sardegna, accompagnati dalla consigliera regionale Anna Maria Busia.

Si tratta di Agostino Mele e Graziella Dore, rispettivamente il fratello di Anna Maria Mele, uccisa il 3 dicembre 1988 a Nuoro dal marito Pier Paolo Cardia, davanti alla figlia di 6 anni, e la sorella di Dina Dore, uccisa a Gavoi (Nuoro) il 26 marzo del 2008 e per il cui delitto è stato condannato all’ergastolo come mandante il marito Francesco Rocca. “Sono rimasta colpita dall’attenzione che il capo dello Stato ci ha dedicato – ha detto all’ANSA Graziella Dore – Abbiamo spiegato la necessità che lo Stato tuteli gli orfani del femminicidio evitando che siano le famiglie a muoversi con carte bollate, buttando soldi ed energie per vedersi riconosciuti i propri diritti: come quello ad avere la casa di famiglia o alla pensione di reversibilità senza dover fare battaglie lunghe e costose contro i padri assassini.

E’ importante che questi orfani – ha aggiunto la donna – che spesso finiscono con nonni che non li possono mantenere o in case famiglia, abbiamo tra l’altro un reddito di sostentamento “. E’ stato poi Agostino Mele – che dopo la morte della sorella aveva adottato con la moglie la nipotina Vanessa, che ora ha 35 anni – a spiegare a Mattarella i 17 anni più lunghi della sua famiglia, perché Vanessa vedesse riconosciuti i suoi diritti alla pensione di reversibilità della madre e alla casa di famiglia.