“La Regione è costantemente impegnata, con progetti e atti concreti, negli ambiti, strettamente collegati, della cooperazione allo sviluppo e della gestione dei flussi migratori. Per operare in modo sempre più efficace nei due campi riteniamo essenziale il momento della formazione dei giovani e per questo abbiamo sottoscritto un accordo con l’Università di Sassari per dare possibilità agli studenti di svolgere tirocini negli uffici regionali che seguono da vicino questi temi”.

Così l’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, nel suo intervento all’incontro organizzato a Sassari dall’Ateneo in occasione dell’avvio del corso di laurea triennale interdipartimentale di “Sicurezza e Cooperazione Internazionale”.

Sono intervenuti anche Laura Frigenti responsabile dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, Luciano Gutierrez, delegato alle attività di internazionalizzazione dell’Ateneo sassarese e i docenti dei Dipartimenti coinvolti nei progetti di cooperazione allo sviluppo.

Nell’occasione, alla presenza degli studenti, è stata sottoscritta la convenzione che consentirà ai giovani di svolgere tirocinii di formazione ed orientamento nelle strutture della Regione. Spanu ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa dell’Università e ricordato che “la Regione svolge un ruolo di coordinamento nella Conferenza delle Regioni in materia di Cooperazione allo sviluppo ed è Autorità di Gestione dell’Eni Cbc Med per il periodo 2014-2020, programma di cooperazione transfrontaliera che coinvolge, oltre ai Paesi europei, i partner delle Regioni costiere del Mediterraneo”.

“Siamo convinti – ha aggiunto l’assessore – che dal rafforzamento dei rapporti con i Paesi del Maghreb e dell’Africa subsahariana possano derivare maggiore stabilità politica e sviluppo economico. Il sistema regionale può offrire un contributo importante in questa direzione e la Giunta guidata da Francesco Pigliaru, in questi mesi, ha avviato un proficuo rapporto di collaborazione in particolare con la Tunisia e con il Senegal. La Sardegna come regione di frontiera è fortemente interessata a sviluppare, d’intesa con le altre regioni, azioni integrate per migliorare le politiche che riguardano i flussi migratori e conseguentemente ridurre il numero delle persone che decidono di lasciare le terre d’origine”.