L’Università degli Studi di Cagliari affianca la Fondazione Pinuccio Sciola nel compito di tutelare la memoria del grande artista e studiarne a fondo le intuizioni. Lo farà anche domani, venerdì 29 settembre alle 17 nello Spazio Antas a San Sperate, con il convegno – inserito nel Festival di Arti visive “Sant’Arte” – dal titolo “L’Arte come motore di sviluppo sociale. Il caso di San Sperate Paese Museo”. Al tavolo con l’economista Paolo Savona, ci saranno la presidente della Facoltà di Studi umanistici Rossana Martorelli e le docenti Maria Luisa Frongia e Pamela Ladogana. L’iniziativa è realizzata con il coordinamento scientifico dell’Ateneo cagliaritano.

“E’ fondamentale che il nostro Ateneo porti avanti un percorso strutturato di approfondimento dell’opera del grande Pinuccio Sciola – commenta il Rettore Maria Del Zompo, che con determinazione ha seguito le fasi di sviluppo dell’idea del Festival – per il grande valore culturale dell’artista e delle sue intuizioni, ma ancora di più perché è il simbolo del sostegno convinto che deve essere dato a tutte le discipline umanistiche e artistiche che, basandosi sulla creatività, sono in grado di generare una enorme ricaduta economica e sociale sul nostro territorio”.

L’Università di Cagliari ha da subito sposato “Sant’Arte”, il Festival di arti visive che celebra l’arte in tutte le sue forme in onore e alla maniera di Pinuccio Sciola, e ha affiancato la Fondazione che porta il nome del grande artista anche nelle attività connesse a tutto l’evento, ad esempio con la possibilità per 30 studenti di ottenere crediti formativi per l’attività volontaria prestata nella tre giorni dell’iniziativa che si svolgerà a San Sperate.

“Siamo felici della partecipazione attiva dell’Università che ha da sempre supportato le attività della Fondazione Sciola – dichiara il Presidente della Fondazione Sciola, Tomaso Sciola – e a cui è demandato l’importante compito di sviluppare la parte di ricerca scientifica sull’opera di Pinuccio Sciola. Con Sant’Arte inizia un processo strutturato di collaborazione che parte dagli studenti fino ai massimi esponenti della storia dell’arte. Siamo convinti che solo lavorando insieme si possano creare quelle basi culturali fondamentali per far sì che l’arte sia un vero motore di crescita sociale”.