“Sono più di 1.800 le domande presentate al Comune di Sassari per l’accesso al Reis, reddito di inclusione sociale: quasi un terzo non rientrerà in graduatoria. Il centro di riuso è costato oltre 350mila euro di soldi pubblici: due anni fa doveva entrare in funzione, due gli assessori competenti transitati dalle stanze di palazzo Ducale, ma la struttura è ancora chiusa”.
Desirè Manca, portavoce in Consiglio comunale di Sassari del Movimento Cinque Stelle, dà le coordinate di un tragico presente in cui vivono parte della città e dei suoi cittadini: “Sono numeri che parlano da soli. L’emergenza più pressante, oggi, è il continuo moltiplicarsi delle situazioni di povertà. Troppe promesse non mantenute, tanti obiettivi non raggiunti da un’Amministrazione assente e distratta quando si parla dei veri bisogni della popolazione di Sassari”.
La riflessione è d’obbligo: “Il benessere della cittadinanza, il contrasto alle situazioni di povertà dilagante, dovrebbero a mio avviso essere priorità di un’Amministrazione vicina alla sua gente e capace di tenere sotto controllo il polso della situazione – afferma Desirè Manca -. Invece si continua a parlare dell’inaugurazioni di piste ciclabili e di referenti per le numerose consulte istituite. Non entro nel merito, pongo invece una domanda immediata e diretta, figlia di una riflessione urlata e necessaria: perché, prima di ogni altra cosa, non pensare ai cittadini sassaresi che vivono in condizioni di povertà? La risposta non è facoltativa, è necessaria”.
A Sassari i beni di prima necessità, per alcune famiglie, stanno diventando un lusso. Un materasso, una sedia, un tavolo, una lavatrice, una cucina: hanno un costo che non tutti purtroppo possono permettersi di sostenere, lo dicono gli indicatori e lo ribadisce il gran numero di domande Reis arrivate agli uffici di palazzo Ducale. Ma con l’apertura del centro di riuso si potrebbe dare un aiuto concreto a queste persone, con il dappiù dato dalla pratica del riciclo tanto sponsorizzata dalle ultime Amministrazioni di questa città. E invece? Invece, ad oggi, il nulla. La povertà dilaga in una Sassari allo sfinimento”.