Parte dalle start up il neo candidato premier del Movimento Cinque stelle. Luigi Di Maio è a Milano per incontrare una serie di govani sturtupper. “Il movimento cinque stelle – ha detto commentando l’esito delle elezioni tedesche – è l’unico argine ai populismi in Europa”. Il vice presidente della Camera, interpellato su questo punto, ha detto che lo statuto M5s non prevede la firma di un codice di comportamento come avvenuto per la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Non è previsto”, ha evidenziato.

“Vado per farmi dire dagli startupper – ha detto spiegando il motivo della tappa milanese – di cosa hanno bisogno dallo Stato per continuare a sviluppare i loro talenti, cosa lo Stato deve fare per permettere la creazione di altri centri di aggregazione come questo. Secondo lo studio Lavoro 2025 entro 7 anni il 60% dei lavori si trasformerà e il 50% diventerà lavoro creativo: investire su queste realtà che saranno in grado di affrontare quel momento di cambiamento è prioritario”, spiega Di Maio che osserva: “Il prossimo Olivetti può essere uno di loro o uno degli altri startupper sparsi in tutta Italia, che in questo momento passano una quantità incredibile del loro tempo a lottare con una burocrazia infernale. Uno dei motivi per i quali tanti italiani scelgono di aprire impresa all’estero causando al Paese una perdita di 14 miliardi di euro all’anno. Prendiamo esempio dai coworking. #LavoriamoInsieme per fare dell’Italia un posto dove fare impresa e innovazione è semplice”.

“Abbiamo un potenziale enorme. L’Italia se coglie le occasioni è destinata diventare il primo Paese attrattore di investimenti in Europa”, ha detto citando lo studio commissionato dal Movimento Lavoro 2025 parlando con alcuni startupper di Talent Garden a Milano. Di Maio, accompagnato nella sua visita dal ceo dello spazio di coworking Davide Dattoli, ha incontrato alcuni giovani imprenditori ospitati nello spazio: digitale, innovazione, necessità di condivisione tra le imprese sono stati alcuni dei temi affrontati. Dopo una prima parte della visita Di Maio si è fermato a pranzo nella sede del “Tag”.

“Io – ha detto replicando a chi gli chiedeva delle polemiche interne al movimento – sono impegnato a cambiare il Paese insieme a tutto il M5S, il nostro obiettivo deve essere questo. Il resto non mi interessa”.