Quella che entrerà in Aula per la discussione dell’articolato sarà una riforma della rete ospedaliera già condivisa con i territori. Secondo quanto emerge dal vertice con l’Anci in commissione Sanità, le proposte dei sindaci saranno valutate sia nella fase di presentazione degli emendamenti, entro il 29 settembre, che in quella di discussione in commissione prevista il 3 ottobre dalle 10.
In ogni caso prima dell’approdo in Aula per l’esame dell’articolato, in programma sempre il 3 ma alle 16, come stabilito dai capigruppo, e non nella seconda settimana di ottobre come emerso dal vertice di maggioranza. Il suggerimento sulla strategia da utilizzare per venire incontro alle esigenze di tutti è arrivato dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco, e dal presidente dell’Anci, Emiliano Deiana.
“E nostra intenzione valutare con la massima attenzione le proposte dei sindaci e proseguire un confronto di merito”, ha spiegato Cocco al termine della riunione. All’incontro hanno preso parte, oltre ai capigruppo consiliari e al presidente dell’Anci, una delegazione di sindaci (tra questi Massimo Zedda, il primo cittadino nuorese Andrea Soddu, che è anche presidente del Consiglio delle autonomie locali, il sindaco di La Maddalena Luca Montella), il governatore Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e l’assessore alla Sanità Luigi Arru.
In particolare Deiana, che ha apprezzato l’apertura di dialogo, ha sollecitato ancora una volta una riflessione più approfondita su alcuni punti della riforma ritenuti ancora non sufficientemente definiti: ruolo degli ospedali nelle zone svantaggiate, mantenimento dei presidi chirurgici e delle unità di pronto soccorso, più chiarezza sul significato di Dea di completamento di Tempio rispetto a Olbia, ma anche su Lanusei (al momento ospedale di comunità con funzioni di dea di primo livello) e Alghero-Ozieri (ospedale di comunità da monitorare per sei mesi per trasformarlo in dea di primo livello). Arru ha ribadito la sua disponibilità a migliorare il testo, mentre per Emilio Usula (Rossomori), ci devono essere “tre e non due strutture Dea di secondo livello”.