Per gli oltre 400.000 Rohingya che sono fuggiti dalle persecuzioni e le violenze in Birmania e sono riusciti a riparare nel vicino Bangladesh, secondo cifre diffuse dall’Onu, il Paese ospitante sta pianificando la costruzione di un megacampo profughi per 400.000 persone, decidendo al contempo limitarne gli spostamenti all’interno del Paese e di chiedere aiuto alla comunità internazionale. La polizia bengalese annuncia che ci saranno “ampie restrizioni” agli spostamenti dei profughi, che potranno muoversi solo all’interno di aree loro assegnate e non circolare liberamente per il Paese, neanche per riunirsi a parenti e amici. Il governo di Dacca ha inoltre espresso l’intenzione di costruire un grande campo di accoglienza per la minoranza musulmana fuggita dalla Birmania vicino alla città di Cox’s Bazar, su un terreno di 8 km quadrati, dotandolo di 14.000 unità abitative e di 8.500 gabinetti mobili. Un obiettivo che agli osservatori appare poco realistico.