Entro la fine di settembre l’Anas procederà all’affidamento dei servizi tecnici per lo studio idraulico sul ponte di Olè, crollato durante l’alluvione del novembre 2013 e dove morì l’agente di Polizia Luca Tanzi.
Un affidamento “propedeutico alla progettazione e alla realizzazione del sistema di allerta per le piene, dei rilievi di dettaglio dell’alveo fluviale a monte e a valle del ponte e per l’esecuzione dei sondaggi geognostici sull’asse del nuovo tracciato stradale”. Solo allora si potrà giungere “ad uno studio di fattibilità tecnico ed economico della nuova opera, condiviso con gli enti interessati”, con la quantificazione delle risorse necessarie.
Così il ministero delle Infrastrutture risponde all’interrogazione del deputato di Centro democratico, Roberto Capelli, secondo il quale, “la risposta positiva del ministero ricalca un impegno che lo stesso ministro Graziano Delrio aveva preso sul tema ma che, ad oggi, complice anche il silenzio e l’inazione della Regione, non ha prodotto risultati”. “Per questo motivo continueremo a vigilare su questa vicenda e a tenere alta l’attenzione affinché i cittadini di quella zona possa finalmente tornare a spostarsi su strade sicure e con tempi normali – conclude Capelli – La storia del ponte assomiglia alla tela di Penelope: quel che si fa di giorno, si disfa di notte. Se serve si realizzi una nuova opera. Il ponte di Oloè, – continua Capelli – Si sono spesi 2,9 milioni di euro per la sua parziale ricostruzione, salvo poi chiuderlo di nuovo per il maltempo. Poi è intervenuta la provincia di Nuoro, che nel giugno 2016 dopo una verifica tecnica ha consentito il transito dei mezzi solo per un carico ridotto per corsia e distanziati l’uno dall’altro, a condizione di frequenti ispezioni, in particolare dopo eventi climatici eccezionali.
Ma già nel gennaio 2017 il ponte è stato nuovamente chiuso, ancora per un maltempo che ci si ostina a considerare eccezionale, ma che non lo è. E siamo andati avanti così fino a giugno, quando la Procura di Nuoro è stata costretta a revocare la custodia del ponte al Sindaco di Oliena perché sono state rimosse e mai ripristinate le opere che ne impedivano l’accesso.