Gli esperti della Nasa sono in Sardegna per seguire, con il radiotelescopio di San Basilio, le fasi finali del “tuffo” della sonda Cassini dentro l’orbita di Saturno, dopo averne attraversato gli anelli fino a perdere il segnale e concludendo così la sua missione ventennale. Ingegneri e dirigenti della Nasa, guidati dal Deputy director di Nasa Scan, Badri Younes, sono stati ricevuti dal vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci insieme al presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) Nicolò D’Amico, al portavoce del presidente di Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Andrea Zanini, al delegato del rettore dell’Università di Cagliari Massimo Vanzi.
Younes, in particolare, ha anticipato che la Sardegna avrà una ruolo di primo piano nella prossima missione lunare. “Siamo molto orgogliosi del ruolo della Sardegna a livello mondiale in una missione così importante, a conferma delle grandi professionalità su cui possiamo contare – ha sottolineato Paci -. La presenza della Nasa qui da noi dimostra che abbiamo fatto bene a credere come Giunta nelle potenzialità dell’aerospazio: continueremo a sostenerlo, sempre più convinti che in questo settore la nostra regione possa collocarsi in una posizione di vera e propria eccellenza.
Siamo una piccola isola, dobbiamo stare nei network internazionali di ricerca, di innovazione, di sviluppo, di formazione del capitale umano”, ha aggiunto Paci. “L’attenzione che la Nasa pone alle performance del radiotelescopio Srt e dei nostri laboratori di sviluppo aprono grandi prospettive e sono indicative dell’eccellenza accademica e scientifica che esiste in Sardegna – ha detto D’Amico – È il risultato di un investimento che nasce da lontano fatto da Asi, Inaf, Miur, dalla Regione Sardegna con tantissima attenzione e con il forte coinvolgimento dell’Università di Cagliari”.