Il 6 Settembre alle ore 14:30 presso il Politecnico di Torino è stato aperto l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Verona (PM Dott. Zenatelli) nell’ambito del procedimento penale per frode in commercio che vede alcuni dirigenti del Gruppo Volkswagen tra gli indagati. I Periti nominati dal GIP del Tribunale di Verona, Dott. Ferraro, sono l’Ing. Giovanni Cipolla e l’Ing. Filippo Manfredi.

Per il Codacons hanno partecipato alle operazioni peritali i Proff. Bruno Neri e Sergio Saponara dell’Università di Pisa, i quali avevano già depositato una istanza in occasione del conferimento dell’incarico ai Periti, contenente alcune richieste che sono state in buona parte accolte nella formulazione dei quesiti.

“Finalmente, dopo oltre due anni dall’apertura del cosiddetto “Dieselgate”, è stato possibile effettuare, per la prima volta in Italia, un test dirimente e raccogliere informazioni certe, utilizzabili in un procedimento giudiziario” – afferma il Presidente Carlo Rienzi.

Tutto ciò al fine di stabilire se nelle autovetture equipaggiate col motore EA189 di produzione Volkswagen sia stato effettivamente utilizzato un “defeat device” o “dispositivo di manipolazione”. Si tratta di un “accorgimento”, inequivocabilmente definito dalle norme e assolutamente proibito dalle stesse, che fa si che alcune caratteristiche di funzionamento del veicolo (in questo caso le emissioni di NOx) risultino significativamente modificate durante i test su rulli necessari per l’omologazione, rispetto al normale funzionamento su strada. Un’altra delle richieste dei Consulenti Codacons riguarda l’acquisizione agli atti del software di controllo della centralina elettronica, prima e dopo le operazioni di “richiamo”. Questo anche al fine di verificare quali siano gli effettivi parametri di funzionamento del motore dopo “la cura” e valutare l’impatto del “richiamo” sui consumi, sulle prestazioni e sull’affidabilità dell’autovettura.

Intanto tutti i proprietari di vetture Volkswagen coinvolti nello scandalo “Dieselgate” possono ancora aderire alle azioni risarcitorie lanciate dal Codacons.