Affari a gonfie vele per l’esportazione di armi britanniche verso alcuni dei Paesi fra i più repressivi al mondo. Lo denuncia oggi l’Observer, domenicale del progressista Guardian, sottolineando come negli ultimi due anni, sotto i governi conservatori di David Cameron e di Theresa May, i profitti incassati grazie alle forniture di materiale bellico ‘made in Britain’ a regimi autoritari siano saliti a circa 5 miliardi di sterline.
A fare la parte del leone, come sempre, é l’Arabia Saudita, generalmente immune a Londra dagli strali su democrazia e diritti umani (anche a dispetto della sanguinosa guerra condotta nello Yemen in questi mesi). Ma fra i clienti spiccano pure le repubbliche ex sovietiche di Azerbaigian e Kazakhstan, il Venezuela di Nicolas Maduro o la stessa Cina. I dati sono stati resi noti alla vigilia della ‘Defence and Security Equipment International arms fair’ (Dsei), fiera di settore in programma a Londra a cui sono invitate anche delegazioni di Riad, Egitto, Qatar, Kenya e Bahrain.
Boom export armi Gb in Paesi autoritari
Sauditi in pole, poi ex Urss e Venezuela. Accuse a governi Tory
![military exhibition Oboronexpo-2014](https://static.cagliaripad.it/wp-content/uploads/2017/09/10172523/25a1aeae02c9351ce84adb25aba9301a.jpg)