Inclusione sociale, lotta alla povertà, poi sviluppo delle piccole e medie imprese, innovazione e ricerca, protezione dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici: sono le sfide chiave a cui dovranno puntare i progetti del nuovo programma di cooperazione transfrontaliera nell’area del vicinato Mediterraneo (ENI CBC Med), coordinato dalla Regione Sardegna in qualità di Autorità di Gestione.
Il primo bando da 84,6 milioni di euro con scadenza il 9 novembre prossimo è stato presentato dal governatore Francesco Pigliaru e dalla direttrice dell’Autorità di Gestione, Anna Catte. Altri due bandi saranno lanciati nel 2018 e nel 2019 fino a raggiungere un totale di 209 milioni di euro. Possono partecipare soggetti pubblici e privati (pubbliche amministrazioni di ogni livello, università, associazione del no-profit e imprese) e i 13 Paesi coinvolti tra le due sponde del Mediterraneo (Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia).
Il progetto deve avere una dimensione finanziaria che può variare da 1 a 3 milioni (contributo Ue) e deve essere presentato in partenariato da almeno tre Paesi diversi (almeno uno di area Ue). “Si tratta di un programma importante perché il Mediterraneo è un’area piccola con una differenza di reddito tra le due sponde tra le più alte al mondo,e questo è all’origine di tutti i disagi attuali – ha spiegato Pigliaru – per questo scopo principale del programma è quello dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà”. Nella precedente edizione sono stati finanziati 95 progetti che hanno coinvolto 729 attori per un valore di 204 milioni di euro. La Sardegna ha partecipato con 20 progetti, terza dopo Catalogna e Lazio.