Il processo di movimentazione dei bovini da ristallo all’interno della Sardegna e verso il continente ha subito una nuova battuta d’arresto a causa dei focolai di Lingua Blu che si sono diffusi in parte del territorio regionale. A denunciarlo è la Coldiretti Nord Sardegna che negli ultimi giorni ha raccolto le denunce dei propri associati. A rischio ci sono il futuro e l’economia di un intero comparto: i contratti già stipulati e le fiere già programmate rischiano di saltare.
«Molte aziende zootecniche sono state costrette a sospendere i propri contratti e a bloccare la movimentazione dei bovini in seguito alla diffusione dei nuovi focolai di Lingua Blu – afferma il presidente della Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu. Considerato che la Sardegna esporta ogni anno un numero considerevole di capi, stimato tra le 10mila e 12mila unità, i mancati guadagni ammonterebbero a centinaia di migliaia di euro. Perdite a cui si devono aggiungere le spese extra legate alla siccità: la mancata movimentazione di un capo, infatti, non comporta solo una perdita diretta ma genera dei nuovi costi a carico degli allevatori costretti a spendere cifre sempre più alte per acquistare foraggio e mangime per il bestiame».
Lo stop alla movimentazione dei bovini riguarda una larga porzione di allevatori, dislocati principalmente in Gallura. Molti di loro avevano già pianificato la vendita dei capi ma la nuova epidemia di Lingua Blu ha bloccato la consegna dei fogli rosa. Gli animali sono costretti all’interno delle aziende e lo stallo potrebbe persistere per mesi.
«Siamo in piena emergenza e il tempo a disposizione delle aziende è contingentato – aggiunge il direttore della Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti. Auspichiamo l’intervento dell’assessorato regionale alla Sanità. Non dimentichiamoci che in Gallura ci sono interi territori legati a filo doppio con l’economia del bovino da carne come Olbia, Arzachena, Tempio, Aggius, Sant’Antonio di Gallura e Luras, solo per citarne alcuni».
I ritardi nella vaccinazione dei bovini avranno un effetto negativo anche sul settore fieristico ed espositivo. Senza i documenti in regola, i capi sardi non potranno prendere parte alle manifestazioni regionali, nazionali e internazionali.