“Porterò i Quattro Mori nel cuore, è stata una esperienza bellissima e stimolante. La Sardegna è terra magnetica, con un popolo straordinario e fiero, che porta dentro valori importanti di storia e tradizione”. Così il gen. Giampiero Ianni dopo due anni al vertice del Comando provinciale di Cagliari della Gdf saluta il capoluogo. Al suo posto il gen. Patrizio Vezzoli che giunge dal Comando generale di Roma.
“Sono stati due anni intensi – dice il gen. Ianni – in cui ci siamo confrontati con la realtà del territorio, che cerca di uscire dalla crisi come lo sta facendo tutto il Paese, ma che ancora non è riuscito a superare il problema legato alla deindustrializzazione e questo porta a tensioni e problematiche sociali. Non è una provincia in cui è presente una componente di criminalità organizzata, ma ci sono situazioni che devono essere tenute sotto controllo. Il mio lavoro in questi due anni, e quello di tutta la Guardia di finanza è stato quello di proteggere i cittadini e le persone oneste”.
L’ufficiale traccia una mappa delle criticità su cui si è concentrato il Comando provinciale: “abbiamo lavorato molto per la tutela della spesa pubblica, con le nostre operazione sono emerse problematiche legate all’economia locale, truffe su contributi e fondi europei o nazionali. Sono fenomeni che creano diseconomie e impattano sulla collettività, come avviene con l’evasione fiscale. Ci siamo impegnati anche sul fronte della lotta alla contraffazione ma anche della lotta all’evasione fiscale internazionale visto che il territorio è a forte vocazione turistica”.
Fra i problemi del territorio anche lo spaccio e il traffico di droga: “abbiamo avviato importanti dispositivi di sorveglianza in porti e aeroporti. L’impegno è stato costante e non sono mancati risultati importanti”. Significativo anche il rapporto con le istituzioni e le altre forze di polizia: “abbiamo lavorato in stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria, la Corte dei conti, la prefettura e con tutte le altre forze di polizia, porterò con me questa esperienza e questo modo di lavorare. Mi avevano detto che la Sardegna ti resta nel cuore ed è proprio così”.