Da oggi, martedì 5 settembre, Cagliari ospita il 26esimo convegno degli archivisti ecclesiastici. È un appuntamento di respiro internazionale che costituisce un momento formativo molto significativo non solo per chi dirige, ma anche per chi collabora in queste importanti realtà storiche e culturali.
«L’ultimo convegno – spiega don Ferdinando Loddo, responsabile dell’archivio storico diocesano di Cagliari – è stato celebrato a Sassone, nei pressi di Ciampino, pertanto alle porte di Roma. In quella circostanza i direttori hanno potuto scegliere tra Perugia e Cagliari e, alla fine, l’ha spuntata la nostra città con una votazione pressoché unanime. Il fatto che sia stato scelto il capoluogo regionale, che ospita il più importante fra gli archivi ecclesiastici, visto il suo inestimabile patrimonio, rappresenta un motivo di orgoglio».
«Il convegno – evidenzia ancora don Loddo – ci consente anche di far conoscere meglio il nostro archivio: sono in nostro possesso i documenti più antichi dell’intera storia ecclesiastica isolana, a partire dalle cosiddette “Carte volgari”, risalenti agli anni intorno al 1100. E un momento del convegno sarà dedicato alla visita degli spazi dove ha sede l’Archivio diocesano».
Oggi, alle 16, presso il Pontificio Seminario Regionale Sardo (Cagliari, via Monsignor Parraguez, 19), aprirà i lavori monsignor Gaetano Zito, presidente dell’associazione. Seguiranno i saluti dell’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, di monsignor Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, e della dottoressa Sabrina Mingarelli, soprintendente archivistico per la Sardegna.