Sono due ora i tanti criticati spot di una nota marca di merendine, che vedono una bambina ‘so-tutto-io’ e i suoi genitori come protagonisti. Pubblicità decisamente surreale, quella delle famose merendine, ma che ha già fatto schierare Guelfi e Ghibellini.
I primi, favorevoli, si limitano a grasse risate per l’irriverente e geniale scenetta, cogliendone il sarcasmo intrinseco: il concorrente per eccellenza fa solo pubblicità di famiglie perfette? Allora l’azienza dolciaria si posiziona diversamente, cercando di essere ‘politicamente scorretta’.
I contrari, invece, assicurano che no, non è educativo. In questo caso, però, non si dovrebbe sostenere anche l’inadeguatezza dei decennali cartoni animati della Warner Bros (Wile E. Coyote, Tweety e Silvestro, Tom e Jerry), perchè (almeno) altrettanto violenti?