Lesione dell’autonomia e di competenze fondamentali attribuite alla Regione Sardegna. È il presupposto del ricorso che la Giunta ha presentato davanti alla Corte Costituzionale contro alcune norme del Decreto legislativo dello scorso 16 giugno (n.104) in materia di valutazione di impatto ambientale di progetti pubblici e privati.

L’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru contesta le disposizioni che consentono allo Stato di assumere un ruolo centrale ed esclusivo in materia di Via, “privando la Sardegna di importanti prerogative legate alla tutela del paesaggio e al governo del territorio. Riteniamo che queste disposizioni siano in contrasto con i principi sanciti dallo Statuto e dall’articolo 117 della Costituzione – dice il governatore Francesco Pigliaru – Lo Stato non può avocare a sé scelte sul nostro ambiente e paesaggio che vogliamo tutelare e preservare. La Regione e gli enti locali sarebbero esclusi da decisioni che ci riguardano direttamente e sono strategici per il nostro sviluppo”.

Riaffermando la necessità di mantenere in campo alla Regione competenze fondamentali, Pigliaru ricorda che sono “le stesse che ci hanno permesso di contrastare progetti quali il solare termodinamico a Gonnosfanadiga e Guspini, che avrebbe danneggiato beni ambientali e paesaggistici la cui difesa è per noi una priorità assoluta”.

La Giunta, nel ricorso sottolinea “la violazione dei principi di ragionevolezza e di buon andamento della pubblica amministrazione” e “il principio di leale collaborazione, fondamento delle corrette relazioni tra Regione e Stato”.