Sono 130 le sottoscrizioni alla proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati raccolte dalla delegazione del Partito Radicale in visita oggi al carcere di Sassari, e 103 sono quelle raccolte nell’istituto di Tempio Pausania dove 170 detenuti hanno anche aderito ad agosto al Grande Satyagraha promosso dal Partito Radicale.

Si tratta di una iniziativa nonviolenta – ha spiegato il partito – che consiste nel digiuno, nello sciopero della spesa e nel rifiuto del carrello, finalizzata nel richiedere al più presto l’attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario che andrebbe ad intervenire su diversità criticità: sovraffollamento in rapida ascesa che, come ha sottolineato la radicale Rita Bernardini, “in alcune carceri raggiunge punte del 200%; maggiore possibilità di accesso alle pene alternative, più rapporti tra detenuti e familiari, più lavoro e studio in carcere, più cure”.

Con la delegazione radicale era presente anche il presidente dell’Unione delle Camere Penali di Tempio Pausania, Domenico Putzolu, che ha dichiarato: “la giornata è stata molto fruttuosa perché abbiamo raccolto le firme dei detenuti, che sono il punto di arrivo della vicenda processuale, sono coloro che, anche loro malgrado, vanno a valutare e talvolta a patire quelle che possono essere le disfunzioni del nostro sistema processuale. Abbiamo riscontrato grandissimo interesse per la nostra iniziativa e abbiamo raccolto un numero considerevole di adesioni alla proposta di legge. Come Camere Penali siamo grati al Partito Radicale, sempre vicino alle nostre iniziative”.

Matteo Angioli, membro della presidenza del Partito, ha detto: “Oltre la metà dei detenuti ha firmato per la separazione delle carriere dei magistrati. Per quello che abbiamo potuto vedere è un carcere in buone condizioni, anche dal punto di vista igienico e dell’organizzazione. È importante questa sinergia che prosegue, dopo la Calabria e la Sicilia, con le Camere Penali”.

Irene Testa, componente della presidenza del partito, ha messo in evidenza come “in Sardegna manchi da anni il Garante dei detenuti. Si tratta di una questione emblematica sulla quale da anni le istituzioni regionali latitano”. Giuseppe Pirinu, consigliere comunale di Tempio Pausania, ha ricordato che “la nostra amministrazione comunale aveva già organizzato all’interno del carcere un Consiglio comunale aperto ai detenuti come uditori. Il numero alto di firme raccolte per la separazione delle carriere – oltre 62.000 ad oggi – conferma il grande interesse che c’è su questo tema della giustizia”.