Maria Del Zompo

Pronti a rispondere ai dati dell’Osservatorio del ministero dell’Istruzione sulle criticità e la possibile chiusura di tre scuole di specializzazione a Cagliari.

“Attendiamo – spiega l’ateneo – di conoscere ufficialmente le motivazioni di tali giudizi, per poter addurre le opportune controdeduzioni. E’ bene chiarirlo, per adesso non significano assolutamente la chiusura di nessuna Scuola”. Un fine agosto caldo: “per questo – avverte la rettrice di Cagliari, Maria Del Zompo – sono impegnata in prima persona con il prorettore per le attività sanitarie, Francesco Marongiu, e il presidente della facoltà di Medicina, Gabriele Finco, per sostenere le nostre ragioni e tenere aperte le Scuole che hanno una validità formativa di eccellenza”.

Una battaglia per tutta l’isola: “Il nostro corpo docente – insiste Del Zompo – è congruo e numericamente adeguato, ma le nuove regole ne impongono il raddoppio: gli Atenei se ne faranno carico, compatibilmente con la progressiva diminuzione delle risorse statali”. “Con il sostegno del mondo politico sardo – precisa Del Zompo – chiediamo un anno di tempo per l’adeguamento completo ai nuovi criteri, che ancora una volta non tengono conto delle peculiarità della Sardegna che ha un territorio vasto con una bassa densità abitativa e scarsi servizi di trasporto”. La strategia è chiara. La criticità della Scuola di specializzazione in Nefrologia – spiega l’Università – è legata alla mancanza di un docente nel settore scientifico specifico: già programmato il concorso a novembre.

Mentre i parametri reali della Scuola di specializzazione in Chirurgia generale risultano perfettamente in linea con quelli richiesti. La valutazione relativa alla qualità delle attività didattiche e della docenza clinica è stata massima per Chirurgia generale, e positiva per quelle in Medicina dello Sport e dell’esercizio fisico, ed in Nefrologia. Questo sottolinea – aggiunge l’Ateneo – la validità dell’insegnamento e della preparazione che la facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari garantisce ai propri specializzandi grazie anche alla rete con le tante strutture ospedaliere e del territorio presenti nel centro-sud della Sardegna.