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In attesa che il Consiglio delle Autonomie locali nella riunione prevista a La Maddalena il 23 agosto, si esprima sulla riforma della rete ospedaliera, la Cisl continua a dirsi “non convinta” della riforma “che invece dovrebbe avere al centro del ragionamento la riorganizzazione e il rafforzamento del territorio”.

“Tale riforma – spiega il segretario regionale Ignazio Ganga – anche per il suo costo ricadente su tutta la comunità sarda, dovrà difendere il principio del modello universale, uguale per tutti, nella sua articolazione nei servizi sul territorio. E’ questa l’unica risposta possibile a una proposta di legge che non dà serenità neppure ai lavoratori impiegati nel sistema salute sardo”. Secondo il sindacato, “solamente una gestione della domanda di salute basata sui centri di prossimità e, quindi, secondo un modello decentrato, potrà realmente orientare il sistema sanitario verso il cittadino”.

La Cisl è quindi convinta che “la quadratura dei conti del sistema sanitario non dovrà essere fatta a spese delle periferie, avendo come obiettivo finale solo la deospedalizzazione” e richiama l’attenzione di Giunta e Consiglio “sulla necessità di individuare nuovi servizi e risorse sul versante delle funzioni domiciliari, col potenziamento, attraverso un piano organico sempre più urgente, del socio assistenziale e un impegno ulteriore per la non autosufficienza”.