uta-prova-a-introdurre-droga-in-carcere-durante-colloquio-arrestata

Gli agenti della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di Uta hanno arrestato un detenuto che rientrava da un permesso premio, trovato in possesso di stupefacenti nascosti in ovuli nello stomaco. L’episodio è accaduto ieri quando gli agenti si sono insospettiti dallo strano comportamento del detenuto come se fosse ubriaco. Così C.F. cagliaritano 66enne, che era uscito in permesso premio il 14 agosto, è stato accompagnato all’ospedale per dei controlli . Veniva appurato che il detenuto aveva all’interno dello stomaco sette ovuli per un totale di 155 g. di sostanze stupefacenti tra marijuana, eroina e cocaina. L’uomo sta scontando una pena che termina nel 2019 per truffa e ricettazione.

“Ottimo lavoro della Polizia Penitenziaria al quale facciamo i nostri complimenti. Questo intervento, come tanti altri precedenti, farà in modo che all’interno del penitenziario si lavori in modo più sereno. I Poliziotti Penitenziari in servizio in quel momento sono riusciti a decifrare professionalmente l’atteggiamento del rientro permesso che, siccome conosciuto, non si era mai comportato, anche nelle movenze, in quel modo”,afferma Giovanni Villa, segretario generale aggiunto della Fns Cisl della Sardegna.

“I risultati dal carcere di Uta arrivano continuamente e grazie al lavoro dei trinceristi cioè la Polizia Penitenziaria al contrario invece, i risultati e le giuste attenzioni non arrivano dall’Amministrazione penitenziaria, specialmente dal Dipartimento. Per l’ennesima volta –dice Villa – chiediamo la giusta considerazione per questi Operatori della Sicurezza, non si può continuare a guardare dall’altra parte, ribadiamo che servono unità, mezzi, strumenti e risorse finanziarie per garantire serenità ai poliziotti ed una più ottimale risposta ai cittadini che pagano le tasse e che giustamente pretendono una sicurezza efficiente. Il lavoro, questo particolare servizio, lo si fa in silenzio, l’Amministrazione risponda non negando i diritti acquisiti ai poliziotti, siano essi economici, basti pensare agli straordinari non pagati, o strutturali infatti, si continua a lavorare senza condizionatori nei posti di servizio, alla faccia del nuovo complesso penitenziario. Il Provveditore e il Capo Dap intervengano con decisione per garantire questi diritti”, conclude Villa.