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Coldiretti prepara una nuova mobilitazione sulla crisi dell’agricoltura e contro la Regione. una nuova “grandissima manifestazione di tutta l’agricoltura sarda per martedì 5 settembre prossimo”.

“Questa volta, dopo le promesse ricevute, sia dalle organizzazioni professionali il 28 luglio e sia dai pastori il 2 agosto – osserva l’organizzazione – ma non mantenute, non sarà una manifestazione pacifica. La Regione non ha più alibi, o si interviene immediatamente oppure dimissioni e tutti a casa”.

“Sarà una manifestazione ultimativa, per forza di cosa risolutiva. Non crediamo e non vogliamo più proclami di piazza del presidente Pigliaru e dei politici che hanno promesso e non mantenuto interventi immediati, di cui però ancora non si vede neanche una lontana base di intervento politico attraverso norme – attacca Coldiretti -. Avevamo chiesto il rispetto di un cronoprogramma per garantire denari urgenti entro ottobre e ancora nulla si vede: servono risposte concrete”.

Secondo l’associazione, finora non c’è stato “nessun accenno ad interventi sugli altri settori dell’agricoltura colpiti e danneggiati da una siccità senza precedenti, dal bovino da carne e da latte, alla viticoltura, al comparto apistico, alla olivicoltura, alla serricoltura, al comparto ortofrutticolo. Nessun accenno né dal presidente della Giunta Pigliaru né dal presidente del Consiglio Ganau e tantomeno dai capigruppo, che dicono di tenere tanto all’agricoltura sarda. Disattesi, inoltre, gli impegni sui pagamenti dei premi comunitari dopo le rassicurazioni e le garanzie che avevano portato Coldiretti Sardegna a sospendere a fine luglio la manifestazione al porto di Olbia, e a poter sperare in cambiamenti da parte della Regione”.