Fa discutere il progetto della IsGas da oltre 80 milioni di euro per realizzare un terminal per il Gnl (Gas naturale liquefatto) nel Porto Canale di Cagliari.
L’impianto, per il quale è scaduto oggi il termine per la presentazione di osservazioni del pubblico, intercetta il tracciato delle reti di trasporto del Gpl (Gas petrolio liquefatto) esistenti dell’area vasta di Cagliari, e in prossimità della dorsale Sarroch/Oristano/Porto Torres dell’ipotetico futuro metanodotto. Nel terminal saranno installati 18 serbatoi criogenici. Attraverso punti di carico (baie) per le autocisterne si potrà trasportare il Gnl su gomma o rifornire navi. “Una bomba da quasi 30mila metri cubi di gas dentro il parco di S.Gilla, a due passi da Cagliari, il porto canale destinato a chiudere per lasciar spazio a una fallimentare pompa di carburante – attacca il deputato di Unidos Mauro Pili -. Con un blitz sotto ferragosto si è chiusa oggi la procedura di consultazione. Non risultano presentate opposizioni se non la mia”.
“Tutto questo senza alcuna certezza sui costi del gas considerato che l’approvvigionamento con navi e poi su gommato – spiega il deputato – oltre ad un pericolo rischi elevatissimo, si concretizza con oneri elevati per i quali non esiste nessun provvedimento di equiparazione al resto del sistema italiano”.